Bambino di Colli al Metauro all'asilo senza vaccinazione, assolti i genitori. Il Tribunale: «Il fatto non costituisce reato»

Bambino di Colli al Metauro all'asilo senza vaccinazione, assolti i genitori. Il Tribunale: «Il fatto non costituisce reato»
Bambino di Colli al Metauro all'asilo senza vaccinazione, assolti i genitori. Il Tribunale: «Il fatto non costituisce reato»
di Luigi Benelli
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 05:10

PESARO - Avevano continuato a portare il figlio alla scuola dell’infanzia nonostante il decreto scolastico di sospensione. Genitori di Colli al Metauro a processo. Ieri la sentenza. Il caso riguarda un fatto del 2019, quando le circolari del Ministero della salute impedivano l’accesso a scuola ai bambini non regolarmente vaccinati o non in regola con l’iter dell’Asur per la prenotazione della somministrazione, con l’obiettivo di tutelare la salute e avere una copertura di gregge.

La rigidità dei presidi

La cosa aveva generato malumori e contrapposizioni. A Pesaro, Gabicce Mare, Piandimeleto e Gradara i presidi avevano chiamato persino polizia municipale e carabinieri davanti ai nidi e alle scuole dell’infanzia per sbarrare gli ingressi ai bimbi non vaccinati. Poi le denunce in procura per ogni famiglia che non aveva ottemperato all’obbligo di lasciare a casa i propri bimbi non in regola. C’era stata almeno una ventina di denunce verso i genitori di altrettanti bambini. Tra questi anche la coppia in questione. Il dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Colli al Metauro aveva applicato il regolamento alla lettera e sospeso dalla frequenza il bambino che all’epoca aveva 4 anni. Ma i genitori hanno continuato a portare il bimbo alla scuola dell’infanzia per fargli frequentare normalmente le lezioni finché è scattato l’esposto.

L'ordine dell'autorità

Il caso dunque era finito con una denuncia per i genitori, di 36 e 46 anni, accusati in concorso di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Reato punito fino a tre mesi di arresto o con un’ammenda fino a 206 euro. Ieri il legale dei genitori, l’avvocato Federico Bertuccioli, ha portato avanti la sua linea davanti a giudice. «Si tratta di un illecito amministrativo e non di un reato, salvo che non ci si trovi in caso di pandemia conclamata. Cosa non riscontrata all’epoca dei fatti. Il Tribunale di Pesaro si era già espresso in questo senso su un caso simile assolvendo i genitori. Ho richiamato quella sentenza e sottolineato l’assenza di un profilo penale vista la mancanza di presupposti sanitari». Secondo una precedente sentenza «il provvedimento di sospensione non rientra nella categoria degli ordini dati dall’autorità per ragioni di tutela della salute pubblica, con conseguente impossibilità di prefigurare il presupposto della contravvenzione (Art.650)». 

La coppia sollevata

In pratica il dirigente «ha l’obbligo di effettuare una segnalazione all’azienda sanitaria che attiverà un procedimento autonomo che può comportare una sanzione amministrativa o l’avvio di procedimenti di controllo sulla responsabilità genitoriale». Il giudice ieri ha assolto la coppia perché il fatto non costituisce reato. «Ho comunicato la decisione ai genitori, si sono tolti un peso e sono molto sollevati». Le motivazioni in 45 giorni.

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