PESARO - Avevano continuato a portare il figlio alla scuola dell’infanzia nonostante il decreto scolastico di sospensione. Genitori di Colli al Metauro a processo. Ieri la sentenza. Il caso riguarda un fatto del 2019, quando le circolari del Ministero della salute impedivano l’accesso a scuola ai bambini non regolarmente vaccinati o non in regola con l’iter dell’Asur per la prenotazione della somministrazione, con l’obiettivo di tutelare la salute e avere una copertura di gregge.
La rigidità dei presidi
La cosa aveva generato malumori e contrapposizioni. A Pesaro, Gabicce Mare, Piandimeleto e Gradara i presidi avevano chiamato persino polizia municipale e carabinieri davanti ai nidi e alle scuole dell’infanzia per sbarrare gli ingressi ai bimbi non vaccinati. Poi le denunce in procura per ogni famiglia che non aveva ottemperato all’obbligo di lasciare a casa i propri bimbi non in regola. C’era stata almeno una ventina di denunce verso i genitori di altrettanti bambini. Tra questi anche la coppia in questione. Il dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Colli al Metauro aveva applicato il regolamento alla lettera e sospeso dalla frequenza il bambino che all’epoca aveva 4 anni. Ma i genitori hanno continuato a portare il bimbo alla scuola dell’infanzia per fargli frequentare normalmente le lezioni finché è scattato l’esposto.
L'ordine dell'autorità
Il caso dunque era finito con una denuncia per i genitori, di 36 e 46 anni, accusati in concorso di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
La coppia sollevata
In pratica il dirigente «ha l’obbligo di effettuare una segnalazione all’azienda sanitaria che attiverà un procedimento autonomo che può comportare una sanzione amministrativa o l’avvio di procedimenti di controllo sulla responsabilità genitoriale». Il giudice ieri ha assolto la coppia perché il fatto non costituisce reato. «Ho comunicato la decisione ai genitori, si sono tolti un peso e sono molto sollevati». Le motivazioni in 45 giorni.