URBINO - Sono accusati di aver spacciato droga ma soprattutto di aver concorso, con ruoli diversi, alla vendita di una dose letale di droga che ha ucciso un giovane di Sant’Angelo in vado. Ordinanza di custodia cautelare, arresti domiciliari, emessa dal Giudice del Tribunale di Urbino su richiesta della Procura eseguita dai carabinieri di Urbino coadiuvati dai cani antidroga del Comando Provinciale.
Il fatto
Arrestate tre persone residenti nell’entroterra: nel caso del decesso avrebbero spacciato eroina ad un uomo, poi deceduto nello scorso febbraio quando, nel Comune di Sant’Angelo in Vado, i carabinieri della locale Stazione, intervennero per la morte di un uomo, deceduto all’interno della propria abitazione per arresto cardiaco.
I carabinieri, grazie a intercettazioni ed all’analisi di decine e decine di tabulati telefonici, sono riusciti ad arrivare al gradino più alto della filiera dello spaccio. È stata infatti individuata la figura di un 26enne nord africano, noto agli inquirenti per la capacità di muovere considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti. Gli investigatori hanno raccolto elementi investigativi utili ad attribuire a quest’ultimo l’utilizzo di alcune schede sim intestate a prestanomi, le cui telefonate intercettate ed i relativi riscontri testimoniali, consentivano di attribuirgli decine di cessioni di stupefacenti a persone della zona.