Primarie a Fano, 300 firme in due giorni ma Azione pone condizioni

Primarie a Fano, 300 firme in due giorni ma Azione pone condizioni
Primarie a Fano, 300 firme in due giorni ma Azione pone condizioni
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 23 Giugno 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 10:43

FANO «Le primarie? Nessun commento». Che il momento del centrosinistra fanese sia assai delicato, lo dimostra la risposta abbottonatissima tanto del sindaco Massimo Seri quanto degli assessori Barbara Brunori ed Etienn Lucarelli, entrambi appartenenti alle liste civiche riconducibili al primo cittadino, che ha convocato una riunione distensiva della maggioranza, risalente all’altro ieri. La coalizione ne avvertiva l’esigenza, dopo che la corda era sul punto di spezzarsi per la vicenda della variante Gimarra e il relativo prolungamento della strada interquartieri. 

 


Le voci sul Pd


L’attuale centrosinistra fanese è puzzle politico complesso, per certi versi scollato, in cui tra l’altro devono incastrarsi altre tessere importanti come l’elezione del nuovo segretario del Pd, il maggiore azionista della coalizione. Ieri girava con insistenza l’ipotesi che il papabile potesse essere Renato Claudio Minardi, ma la voce è stata smentita con decisione dall’area IDem, la maggioranza del partito locale. La proposta del gruppo Primarie Fano è stata dunque un’ulteriore scossa. Ed è in tale contesto di attriti, sospetti, frizioni e incomprensioni che Azione chiede patti chiari per un’amicizia lunga. 

Il programma


Il dirigente fanese Stefano Marchegiani antepone infatti alle primarie la necessità che il centrosinistra locale si sintonizzi sia sul programma elettorale sia sulla gestione di alcune attuali priorità: bio-digestore, futuro di Aset, piano regolatore, nuovo assetto dell’ambito sociale. Il tempo a disposizione è poco: circa dieci mesi da qui al termine dell’attuale mandato. «Non tutto il centrosinistra fanese – sostiene Marchegiani – è convinto riguardo alle primarie, che sono un elemento successivo. Non è il momento delle dichiarazioni fideistiche, ha la precedenza il confronto sulla qualità dei programmi e sulla qualità delle persone. Resta il fatto che, senza blindature, le primarie possono essere uno strumento straordinario di partecipazione come nel 2014». 
Le primarie sono «un tema divisivo e a forte rischio di resa dei conti» secondo Enrico Nicolelli, consigliere comunale del Pd che ha partecipato alla maggioranza distensiva di mercoledì scorso. «Resto scettico – afferma – e sarei contento, invece, se il candidato sindaco fosse condiviso da partiti e liste civiche della coalizione.

A questo proposito ritengo opportuno un confronto con 5 Stelle, Bene Comune e lista Ribella sulla possibilità di ampliare l’alleanza. Non vedo bene l’uscita di Samuele Mascarin e del gruppo Primarie Fano, inoltre ritengo che in questa fase le liste del sindaco siano piuttosto passive». 


Convergenze da trovare


A giudizio dell’assessore Dimitri Tinti, che aderisce a Primarie Fano, la recente maggioranza convocata da Seri è stata «una riflessione» sugli ultimi mesi di mandato, per trovare «convergenze che permettano di far prevalere la politica e il senso di responsabilità». Conclude l’assessore Samuele Mascarin, sostenendo che la petizione abbinata alle primarie ha già ottenuto «300 adesioni in una giornata e mezzo, un bel risultato per un’iniziativa sentita e trasversale: è importante avere aperto il dibattito, il centrosinistra non può permettersi di dare troppo vantaggio al centrodestra». 
 

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