Emergenza idrica, i torrenti non hanno più acqua: scendono in campo i volontari per salvare i pesci

Emergenza idrica, i torrenti non hanno più acqua: scendono in campo i volontari per salvare i pesci
Emergenza idrica, i torrenti non hanno più acqua: scendono in campo i volontari per salvare i pesci
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Sabato 14 Agosto 2021, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 10:04

PESARO - Emergenza idrica, a ordinanze si aggiungono ordinanze. Accanto agli appelli si affiancano i provvedimenti presi dai singoli Comuni. Il più recente è quello del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, provvedimento, con decorrenza immediata e con multe tra i 25 e i 500 euro con cui si dispone il divieto di prelievo e consumo di acqua dell’acquedotto pubblico per irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, lavaggio di cortili e piazzali, lavaggio privato di veicoli a motore, riempimento di piscine, fontane ornamentali e vasche da giardino (a esclusione del parco del monumento a Raffaello), usi diversi da quello alimentare domestico e per l’igiene personale.

L’interno

Intanto nel territorio interno, nella zona di Cagli in particolare, a destare preoccupazioni, tra l’altro, è lo stato del torrente Certano, quasi prosciugato in alcuni punti, tanto da richiedere l’intervento di un gruppo di volontari, cui quelli dell’Associazione dei Pescatori Fiume Bosso, in azione per prelevare e mettere in salvo pesci e avanotti.

Un problema enorme, che ciclicamente si ripresenta, ma che quest’anno sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti, considerando anche l’assenza di piogge nel breve periodo paventata dalle condizioni meteorologiche. Risale a pochi giorni fa fa la ponderata ma sofferta decisione dell’Amministrazione comunale di Cagli, a seguito della riunione del Comitato Provinciale di Protezione Civile, di riaprire il Pozzo del Burano, la preziosissima falda profonda per la cui tutela e salvaguardia, da vari decenni, il territorio si batte. 

Raccomandazioni

«Si è giunti alla decisione dell’apertura del pozzo solo come ultima estrema misura, sulla base, finalmente, di dati confortanti e solo al fine di evitare danni agli ecosistemi fluviali e di garantire la disponibilità di risorsa idropotabile, limitatamente agli usi primari, a tutti – si legge in una nota dell’Amministrazione Comunale - tutti, infatti, hanno il diritto di disporre di acqua potabile, indipendentemente da dove risiedano, così come tutti, comunque, devono utilizzarla con parsimonia e nel rispetto delle norme e delle limitazioni vigenti. Qui non ci sono noi e loro, entroterra vs costa, qui la partita si gioca tutti insieme, altrimenti si perde».
Il rubinetto del pozzo del Burano è tornato a scorrere, quindi, è con lei la purissima acqua, una boccata d’ossigeno che non può e non deve essere l’unica soluzione. Le previsioni meteo non danno pioggia fino al 24/25 agosto. Il crescente aumento delle temperature favorisce l’evaporazione e in base ai dati Enel risulta che dall’invaso del Furlo si perdono, proprio per questo fenomeno ogni giorno circa 20mila metri cubi.

Informazione

«Distribuiremo casa per casa una lettera, in cui si riassumono i divieti dell’ordinanza con cui si vieta il prelievo di acqua dal pubblico acquedotto per casi diversi che non sia il consumo umano, affinché queste disposizioni possano essere note a tutti, poi avvieremo i controlli – commentano il sindaco Alberto Alessandri e l’assessore all’Ambiente Simona Palazzetti - ci auguriamo, tuttavia, di non dover ricorrere a sanzioni, perché tutti dovrebbero aver capito la gravità della situazione e, quindi, l’importanza della collaborazione di ciascuno”.

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