Rof in piedi per il presidente: standing ovation dedicata a Sergio Mattarella

Rof in piedi per il presidente: standing ovation dedicata a Sergio Mattarella
Rof in piedi per il presidente: standing ovation dedicata a Sergio Mattarella
di Elisabetta Marsigli
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Lunedì 23 Agosto 2021, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 09:42

PESARO - Il silenzio sacrale che rende immobile la piazza e poi l’applauso, scrosciante e liberatorio, del popolo del Rof quando il presidente Sergio Mattarella fa il suo ingresso, preceduto dagli scenografici corazzieri. La standing ovation, prima ancora che per Florez a cui è stata dedicata la serata di chiusura del 42esimo Rossini Opera Festival, è tutta per il Capo dello Stato che, con il suo settennato ormai in scadenza, ha voluto rendere omaggio a Pesaro, al Rof e al suo “creatore” Mariotti. Una visita strettamente privata (non sono stati previsti discorsi nè momenti pubblici) ma emozionante. 

Il tributo

Un’emozione tangibile nell’attesa che ha preceduto la passerella di Mattarella, arrivato in Prefettura alle 20.20, dopo essere atterrato a Rimini, per i saluti di rito alle massime autorità: il prefetto Tommaso Ricciardi, i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco Matteo Ricci, il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, con il Capo dello Stato che gli si è seduto accanto in platea, affiancato dalla senatrice a vita Liliana Segre, a cui la piazza aveva già in precedenza riservato un primo, affettuoso, applauso.

Per la prima volta nella storia del festival rossiniano, un presidente della Repubblica è stato presente ad un concerto del Rof. Un riconoscimento che inorgoglisce la città, che va ben oltre il patronato rinnovato ogni anno, che testimonia ciò che la manifestazione rappresenta per la promozione dell’Opera e dell’Italia nel mondo. Il concerto di chiusura è stato dedicato ai 25 anni di carriera di Juan Diego Florez.

Una scelta del Rof di 25 anni fa, che fece nascere una così luminosa carriera e che prosegue nella ricerca di grandi voci del belcanto attraverso l’Accademia Rossiniana Alberto Zedda. Sull’imponente palco della piazza, accanto a Florez si sono alternati diversi artisti, tra cui alcuni acclamati protagonisti di questa acclamata 42esima edizione: Eleonora Buratto, Marina Monzò, Marta Pluda, Pietro Spagnoli, Sergey Romanovsky, Giorgio Caoduro, Jack Swanson, Matteo Roma, Manuel Amati e Nicolò Donini, mentre Michele Spotti ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro del Teatro Ventidio Basso. Tra gli ospiti del parterre di piazza del Popolo - era stato vietato l’accesso alle prime 10 file e il rigido protocollo di sicurezza ha preceduto e accompagnato tutta la serata che si è svolta in un clima sereno, protettivo e toccante - il vicesindaco e presidente del Rof Daniele Vimini, il sovrintendente Ernesto Palacio, Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini, l’ex sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, ora dirigente Rai, Carlo Fuortes, l’arcivescovo Piero Coccia. Il virologo Roberto Burioni, più informalmente, ha preferito seguire la serata dal Caffè Ducale in piazza. 

Il futuro

«Un onore averlo a Pesaro, siamo orgogliosi. Sergio Mattarella è uno dei presidenti migliori della storia della Repubblica e mi auguro che resti anche dopo il febbraio del prossimo anno - ha detto a margine il sindaco Matteo Ricci - credo che Mattarella possa essere rieletto, magari non per tutto il settennato, ma così permetterebbe a Draghi di arrivare al 2023 e concludere il suo lavoro. L’accoppiata Mattarella-Draghi è una garanzia per il Paese. E la presenza del presidente a Pesaro - ha detto ancora il sindaco - è importante perchè dà il senso dell’attenzione che lo Stato riserva a realtà come le nostre». Per il presidente Acquaroli, infine, la presenza del Capo dello Stato è una «chiusura straordinaria per un’estate all’insegna della cultura, della bellezza di una regione che vuole ripartire dopo stagioni fortemente condizionate dal Covid».

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