PESARO - Accusò il padre e la madre di aver abusato di lui e della sorella, entrambi ragazzi adottati: era l’anno prima dell’esplosione del Covid e provocò uno choc all’intera città. Due udienze in due giorni per un 28enne pesarese finito sul banco degli imputati con le accuse di minacce, resistenza, lesioni e danneggiamenti. Ma in piedi c’è anche un procedimento per diffamazione nei confronti del padre e della madre. Il caso che prende le mosse da una storia precedente scoppiata nel 2019 quando il giovane aveva pubblicato un video su Youtube di circa un’ora e mezza in cui raccontava, con dettagliati particolari, di abusi e violenze subiti in casa dai genitori adottivi, su di lui e la sorella.
Il web
Una serie di accuse sconcertanti che avevano fatto il giro del web, raccolte anche dalla stampa e da alcune trasmissioni televisive.
Da qui le minacce: «Appena è finito il processo ti ammazzo, sei un uomo morto». Il tutto mentre prendeva a calci e danneggiava la cassetta postale del padre. L’uomo ha chiamato la polizia e la Volante ha cercato di calmare il ragazzo. Lui per tutta risposta li aveva aggrediti con violenza. «Voi non siete niente, vi vengo a prendere a casa e vi sgozzo. Fatevi gli affari vostri». Nel trambusto era sceso un vicino di casa che avrebbe voluto riportare la calma ma era stato preso a pugni rimediando ferite guaribili in 7 giorni. Ieri il vicino ha rimesso la querela, mentre il padre adottivo ha testimoniato e vorrà andare avanti nel procedimento.
Le accuse
Al giovane erano anche state trovate un paio di forbici nello zaino, per le quali non aveva saputo giustificare il motivo. Il ragazzo è difeso dall’avvocato Giuseppe Romeo, sostituito dall’avvocatessa Stefania Fiondi. Ieri il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 1 anno e 2 mesi, mentre il giudice lo ha condannato a 10 mesi. Il ragazzo oggi vive all’estero, in Nord Europa.
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