SENIGALLIA - Esce da scuola, accompagna l’amica al supermercato e, andando verso la fermata del bus, nota la presenza di un’auto ferma con all’interno un anziano. L’uomo non sta aspettando i nipoti dopo il suono dell’ultima campanella, ma compiendo - questa l’accusa - atti osceni. La ragazzina, all’epoca 17enne, prende il numero di targa e chiama la polizia, facendo bloccare l’anziano.
Il dibattimento
Un misto di senso civico e coraggio che ha fatto finire l’uomo a processo con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico, reato aggravato perché commesso nelle vicinanze di una scuola, la stessa che frequentava la 17enne che aveva lanciato l’allarme.
Accompagnata la compagna, la 17enne era tornata verso la fermata del bus (doveva tornare a casa) e aveva trovato la stessa scena che prima, suo malgrado, era stata intercettata solo dall’altra studentessa. Prima di chiamare la polizia, aveva però pensato bene di fornire un assist fondamentale agli investigatori: la foto della targa dell’auto del 70enne. A casa della minore erano poi arrivati gli agenti per sottoporle la foto dell’anziano, su cui pesa la recidiva del reato. Processo aggiornato al 12 giugno. L’imputato, che respinge le accuse, è difeso dall’avvocato Fabrizio La Rocca.
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