Parcheggi nel giardino di una scuola, Villa San Martino in rivolta

Parcheggi nel giardino di una scuola, Villa San Martino in rivolta
Parcheggi nel giardino di una scuola, Villa San Martino in rivolta
di Thomas Delbianco
5 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Maggio 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 10:46

PESARO - Parcheggio nel giardino della scuola Don Bosco e Cittadella del basket, rivolta a Villa San Martino: «Basta cemento e asfalto, il quartiere è al collasso, non ci sono più spazi». Che la riunione nel consiglio di quartiere, mercoledì sera, sarebbe stata tutt’altro che tranquilla, lo si capisce subito arrivando in via degli Artigiani. Due striscioni appesi alla recinzione della sede civica accolgono chi entra. “Giù le mani da prati” e “Basta asfalto”.

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La stanza adibita per la seduta consiliare di quartiere non riesce a contenere tutti. Una parte dei residenti resta in piedi e qualcuno ascolta dal corridoio. La miccia che ha acceso la scintilla è stata la pulce nell’orecchia messa da La Nostra Pesaro, sulla realizzazione di un nuovo parcheggio nel giardino della scuola Don Bosco. La consigliera Lucia Pighin suona la carica: «Quel parcheggio non lo vogliamo sul prato della Don Bosco, che ci sia o meno il progetto». Tutti d’accordo in sala. 


Il percorso da intraprendere


Il fatto è che Villa San Martino sta ampliando servizi e strutture, dalla Cittadella del basket al Parco Avventura, e servono parcheggi.

Il presidente del Consiglio di Quartiere Sami Tayeb riferisce di aver parlato, prima della riunione, con gli assessori Riccardo Pozzi e Mila Della Dora, riportando poi il percorso che verrà intrapreso: «I parcheggi necessari verranno recuperati in parte in via Scarlatti e in via Paganini. Su una possibile necessità di ulteriori stalli si farà una valutazione complessiva dell’area, e un ragionamento insieme al quartiere, individuando la soluzione migliore». 


Si parla di 100/120 parcheggi in più complessivi. Il malumore serpeggia in via degli Artigiani, non solo guardando al merito degli interventi ma anche sul metodo: «Tutto quello che viene costruito in questo quartiere noi lo veniamo a sapere dalla stampa o sui social - tuona iFrancesco Vichi - Il parcheggio nel prato della Don Bosco è una soluzione da bocciare, così come la sede della Federazione Pallacanestro in un palazzo alto quasi 15 metri non mi sembra la soluzione ideale». Nel mirino anche la Cittadella del basket. L’amministratore del residence Lungofoglia, che conta 2mila residenti, riferisce di aver già presentato un esposto alla Procura e di essere pronto ad altre azioni. Marco Patacconi, che abita a Villa San Martino, elenca tutte le riserve: «La nuova palestra occuperà parte dei giardini e verrà costruita davanti all’attuale piscina. Ci siamo trovati questo progetto esecutivo già chiuso, non l’abbiamo ricevuto dal Comune. La struttura è molto discutibile, posizionata malissimo. E renderà ancora più grave il problema logistico della zona. In quello spazio c’è già la piscina, i campi da calcio del Villa San Martino, il Parco Avventura. E ora si va ad aggiungere una palestra di basket. Ci sarà un grande problema parcheggi e un problema traffico. Ma allo stesso tempo è un’eresia utilizzare i prati della scuola per destinarci la sosta». Daniele Lazzari di Gruppo Zero vede la Cittadella in quell’area «come una forzatura, la sua collocazione ideale sarebbe stata vicino alla Vitrifrigo», e su questo gli fa eco il consigliere del quartiere di Muraglia Francesco Ferri: «Il Prg prevede le strutture sportive a Torraccia, dove ci sono tanti parcheggi inutilizzati». 


Seduta puntuale


La seduta inizia puntuale alle 21, si avvicinano le 23, ma il clima non si raffredda, anzi. «Siamo esausti, non capisco perchè debba essere messo tutto in quel buco di zona, ora anche questo palazzo sportivo che abbiamo già ribattezzato ecomostro. A Villa San Martino le cose vanno sempre peggio», è la voce di un abitante del residence Lungofoglia, seguito da Giovanni Milani: «Non ci sono più spazi, prima eravamo al limite del collasso, adesso siamo collassati e andrà sempre peggio se verranno create ulteriori strutture. Non ci serve ulteriore traffico, ci servono i parcheggi, ma non nelle aree verdi. L’entrata del Parco Avventura va chiusa sul lato di via Togliatti, e va mantenuto l’ingresso solo sull’altro versante, dove ci sono spazi liberi per la sosta». Il Parco Avventura finisce anche nel mirino di Adriana Fabbri, della Federazione Pentathlon Moderno e componente di Europa Verde: «Mi chiedo come sia possibile anche solo pensare di aprire un Parco Avventura davanti ad un’area così piena». 


La voce dell’ambiente


C’è ancora tempo per il naturalista Andrea Fazi: «In questa città è ormai consolidata l’idea che il verde è sacrificabile. Mi sono stancato di farmi prendere in giro quando qualcuno del Comune mi dice di stare tranquillo, perchè verranno ripiantati altri alberi. Se devo aspettare l’ombra nel 2050, nel frattempo cosa faccio? Le scelte in campo urbanistico sono sempre indirizzate su cemento e asfalto». Una signora si alza: «Perchè questa giunta odia il verde?». Il consigliere comunale Emanuele Gambini (Prima c’è Pesaro) rincara: «Il quartiere è già saturo. Avevo proposto di realizzare una palestra in legno, più piccola e senza uffici». Il presidente Tayeb viene incalzato affinchè il quartiere si esprima sulla Cittadello: «Lo faremo, ma in un altro momento», assicura. 
 

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