Spedizione punitiva e botte da orbi al Campus per la ragazza contesa: il giudice perdona (quasi) tutti

Spedizione punitiva e botte da orbi al Campus per la ragazza contesa: il giudice perdona (quasi) tutti
Spedizione punitiva e botte da orbi al Campus per la ragazza contesa: il giudice perdona (quasi) tutti
di Luigi Benelli
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 12:06

PESARO - Spedizione punitiva al Campus scolastico, ieri la sentenza con la maggior parte degli studenti coinvolti perdonati. L’udienza si è tenuta al tribunale dei minorenni di Ancona dato che all’epoca dei fatti tutti gli indagati erano minorenni. In tutto 12 ragazzi, in età compresa tra i 15 e i 17 anni. L’episodio risale al 5 febbraio 2019 quando ci fu una aggressione pianificata nei confronti di tre coetanei degli aggressori, studenti del liceo scientifico Marconi. Tutto accadde nei pressi dell’ingresso di un’altra scuola del Campus, l’istituto Bramante Genga.

I motivi

Era da poco suonata la campanella d’uscita, verso le 14, quando un gruppo di una ventina di ragazzi (ma per alcuni di loro non sono state ravvisate responsabilità penali)si è avventato contro i tre liceali.

Il tutto per motivi legati a una ragazza, che durante una gita scolastica avrebbe tradito il suo fidanzatino con un altro. E si è arrivati all’aggressione dei 20 contro 3. Pugni, calci, spinte, scene da rissa con la cittadella delle superiori come scenario. Ad avere la peggio erano stati due studenti del liceo che avevano rimediato ecchimosi all’addome e al volto mentre il terzo compagno era stato preso a pugni. Le indagini erano state complesse per poter rintracciare e identificare tutti gli aggressori finchè i carabinieri non sono arrivati a stringere il cerchio su 12 ragazzi. L’accusa per loro è stata di lesioni aggravate in concorso: nove di origine straniera e tre italiani residenti tra Tavullia, Pesaro, Urbino  e Petriano.

Lo choc

L’aggressione scosse la città tanto che l’allora preside del liceo scientifico Riccardo Rossini parlò di «atteggiamenti squadristi». Ieri la sentenza: alla maggior parte è stato concesso il perdono giudiziale, possibile per i minorenni. Si tratta di una causa di estinzione del reato che trova applicazione solo ed esclusivamente nei confronti di un imputato minorenne e che consiste nella rinuncia dello Stato alla condanna di quest’ultimo in considerazione della sua età, al fine di consentirgli un più rapido recupero sociale. Uno dei 12 ha scelto il rito abbreviato. Uno è stato assolto. Per sono scattati i lavori socialmente utili. Uno infine è risultato irreperibile. Tra i legali gli avvocati Matteo Mattioli e Alice Terenzi. 

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