Il nuovo ospedale di Muraglia senza accentramento dei servizi: c'è l'autonomia funzionale di Fano

Il rendering della Regione del nuovo ospedale di Marche Nord a Muraglia
Il rendering della Regione del nuovo ospedale di Marche Nord a Muraglia
di Lorenzo Furlani
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Martedì 22 Marzo 2022, 06:00

PESARO - Il superamento del modello organizzativo dell’accentramento dei servizi a Pesaro e l’autonomia funzionale dell’ospedale Santa Croce di Fano. Sono i due capisaldi della revisione dell’assetto ospedaliero, già implementata negli atti dalla giunta regionale Acquaroli, riferiti a Marche Nord e assunti nello schema di accordo tra la Regione Marche e l’azienda ospedaliera per la costruzione del nuovo ospedale di Pesaro a Muraglia - una struttura da 372 posti letto per una spesa di 150 milioni di euro - e di una moderna palazzina dell’emergenza nell’ospedale di Fano - che accolga pronto soccorso, diagnostica e sale operatorie - finanziata con 16 milioni di euro.

C’è l’avallo dell'azienda
Lo scherma di accordo, che ha già ricevuto l’avallo della direzione di Marche Nord, e la delibera (a cui esso è allegato), illustrati dall’assessore all’edilizia ospedaliera Francesco Baldelli, sono stati approvati nella seduta di ieri mattina dalla giunta regionale.

Al direttore del dipartimento Infrastrutture territorio e protezione civile della Regione è stato dato il mandato di sottoscrivere con l’azienda ospedaliera l’accordo attuativo. La struttura regionale Edilizia sanitaria, ospedaliera e scolastica svolgerà la funzione di centrale di committenza per il nuovo ospedale di Pesaro, previsto tra gli interventi di tipo I del masterplan dell’edilizia sanitaria della Regione (nuove strutture ospedaliere), e per la palazzina dell’emergenza di Fano, prevista tra gli interventi di tipo IIA (strutture ospedaliere da qualificare) dello spesso piano.

Un dirigente della struttura regionale sarà incaricato di sovrintendere all’attuazione del programma mentre l’azienda Marche Nord dovrà mettere a disposizione il necessario personale qualificato per collaborare alle pratiche tecnico amministrative.

«Noi concreti e pragmatici»
«In questo modo - afferma l’assessore regionale Francesco Baldelli - con concretezza e pragmatismo rispettiamo il cronoprogramma che avevamo stabilito per rafforzare la rete ospedaliera superando il modello degli ospedali unici provinciali.

L’orografia del nostro territorio è particolare e abbiamo bisogno di strutture con funzioni di filtro, come ha dimostrato anche la pandemia, che evitino l’intasamento delle strutture maggiori dove la qualità dei servizi è superiore, con eccellenze che noi garantiamo e potenziamo ulteriormente».

Potenziate le strutture diffuse
Nella delibera, infatti, si richiama anche l’accordo già sottoscritto tra la Regione e l’Asur per interventi di qualificazione degli ospedali diffusi sul territorio; nella provincia pesarese sono coinvolte le strutture di Cagli, Fossombrone, Pergola e Urbino. Per Sassocorvaro, Baldelli precisa che si attende dall’Asur la definizione dei rapporti contrattuali con la società della sanità privata stipulati dalla precedente giunta regionale.

Gli impegni confermati sono quelli della procedura amministrativa, poi occorrono i progetti e si devono aprire i cantieri. «Sull’esecuzione delle opere c’è una serie di variabili che non dipende da noi - puntualizza l’assessore regionale all’edilizia ospedaliera - come quella attuale della guerra per cui alcuni cantieri privati, purtroppo, si stanno già fermando. C’è la necessità di interventi strutturali del governo per evitare che questo possa accadere anche ai cantieri pubblici. Comunque, avevamo detto che avremmo sbloccato la procedura e faremo di tutto per avanzare materialmente con il nuovo ospedale di Pesaro, ponendo la prima pietra, e con gli altri cantieri in anticipo rispetto alla fine del nostro mandato regionale».

«Una bolla speculativa»
Secondo Francesco Baldelli per questa procedura l’aumento dei costi delle materie prime ora non costituisce un problema. «Al momento c’è una bolla speculativa - afferma l’assessore -. Attualmente non prevediamo di dover rivedere le stime dei costi perché le valutazioni sono state compiute quando si era già presentato il caro prezzi».

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