Mercato delle Erbe di Pesaro, salta la trattativa: «Ambulanti pilotati per secondi fini»

Mercato delle Erbe di Pesaro, salta la trattativa: «Ambulanti pilotati per secondi fini»
Mercato delle Erbe di Pesaro, salta la trattativa: «Ambulanti pilotati per secondi fini»
di Miléna Bonaparte
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Sabato 25 Marzo 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:12

PESARO Mercato delle erbe e della discordia. Dopo il confronto iniziale tra gli ambulanti, le loro associazioni di categoria e il Comune, sfociato nell’intesa su largo Mamiani che sembrava ormai cosa fatta, si è arrivati all’impasse attuale nella ricerca della nuova sede dove trasferire le caratteristiche bancarelle di frutta e verdura, pane, formaggi, miele e fiori del San Domenico, sfrattate per lasciare spazio alla ristrutturazione dell’ex convento in partenza a settembre. 


Il contenzioso

E l’assessore alle Attività economiche Francesca Frenquellucci, che con l’appoggio del sindaco Ricci e del vice Vimini conduce la trattativa, ha perso la pazienza e ieri paventava una «strumentalizzazione politica perché gli operatori sarebbero pilotati per secondi fini, spero che si mettano d’accordo trasformando il disagio dello spostamento dall’ex chiostro degradato in preziosa opportunità per crescere, innovare, rilanciarsi e fare rete».

Ma il Mercato delle erbe ha risposto picche a tutte e quattro le location temporanee proposte dall’assessore Frenquellucci, si parla di tre anni di lavori, poi le bancarelle torneranno al San Domenico rimesso a nuovo. Una margherita sfogliata più volte che, nell’assenza di un accordo, è rimasta senza petali e qualche risentimento. «La presa di posizione dell’assessore Frenquellucci non ci è piaciuta - affermava ieri Davide Ippaso, responsabile sindacale di Confesercenti -, gli ambulanti non accampano scuse ed è ingiusto incolparli, oggettivamente le sedi non sono adatte». Nell’ordine di arrivo lo stabile in largo Mamiani è stato bollato come ”troppo dispendioso, manca anche il placet dei residenti”, il cortile di via Gavardini sul retro di palazzo Gradari risulta ”piccolo, inaccessibile e soffocante”, i giardinetti di fronte alla caserma Del Monte tra l’ospedale San Salvatore e porta Rimini ”decentrati rispetto alla clientela fidelizzata degli anziani che si muovono a piedi”, e gli spazi sfitti in viale Gramsci non sono stati neanche presi in considerazione. Nel frattempo le sedi prescelte dagli ambulanti e dalla Confesercenti sono cadute una dopo l’altra come birilli. Per esempio il parcheggio dell’ex tribunale con accesso su via Collenuccio, dove nel 2024 cominciano i lavori di ristrutturazione per il museo della motocicletta, il piazzalino del mercato del pesce al Carducci, il retro del cinema Astra e il cortile San Terenzio dell’Arcidiocesi. Tutte sedi occupate per altri utilizzi. 

Il rinvio

Confronto quindi rimandato all’assemblea in programma la prossima settimana, in vista della quale l’assessore Frenquellucci rilancia il cortile di palazzo Gradari in via Gavardini: «È l’ultima e quarta proposta del Comune, un luogo riconoscibile del centro storico di circa 100 metri quadrati, con due accessi, un bagno di servizio, allacci agli impianti e portici a parziale copertura. Lo slargo è adatto ad accogliere le bancarelle che complessivamente occupano una superficie espositiva di 56 mq. È necessario che sia gli ambulanti in possesso di una licenza pluriennale, sia quelli saltuari, sia i negozianti fissi del San Domenico, in tutto sette banchi, raggiungano una posizione comune e dialoghino con l’amministrazione comunale».  

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