Lei ha 19 anni, lui è minore, inseguiti e acciuffati dopo un furto in casa: «Dobbiamo mantenere nostro figlio appena nato»

Lei ha 19 anni, lui è minore, inseguiti e acciuffati dopo un furto in casa: «Dobbiamo mantenere nostro figlio appena nato»
Lei ha 19 anni, lui è minore, inseguiti e acciuffati dopo un furto in casa: «Dobbiamo mantenere nostro figlio appena nato»
di Luigi Benelli
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Martedì 10 Agosto 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 14:59

PESARO - Lei ha appena 19 anni, il suo compagno è minorenne. Ma entrambi hanno tentato di mettere a segno un furto in abitazione in via Branca. Poi il proprietario li ha messi in fuga ed è scattato un inseguimento per le vie del centro storico, con tanto di sorpresa perché lei ha tentato un depistaggio per farla franca. Si tratta di una coppia giovanissima che ha tentato il colpo per trovare soldi o preziosi per poter mantenere il loro figlio neonato. Ieri la direttissima in tribunale a Pesaro dopo l’arresto.

Il fatto è accaduto intorno all’ora di pranzo di domenica quando la 19enne e il suo compagno 17enne, entrambi di origini dell’Est Europa, si sono fiondati in una abitazione di via Branca con l’obiettivo di rubare ori o contanti.

Qui hanno forzato la porta di ingresso in più punti con un cacciavite poi sono entrati all’interno.

Carabinieri in azione

Neanche il tempo di cercare qualcosa che hanno sentito dei rumori: era il proprietario di casa che stava rientrando. Così i due ladruncoli si sono dati alla fuga, ma il proprietario non si è accontentato ed è quindi scattato l’inseguimento a piedi per le vie cittadine. L’uomo era a torso nudo e in pantaloncini tanto che la ragazza ha iniziato a urlare: «Aiuto mi vuole violentare, fermatelo». Sperava che qualche passante lo fermasse, ma così non è andata. L’uomo mentre li rincorreva ha dato l’allarme ai carabinieri che sono intervenuti con il radiomobile e i militari della stazione di Pesaro in via Mazza, dove la ragazza è stata bloccata dal proprietario di casa. Lei si è arresa e qui è scattato l’arresto in flagranza di reato per tentato furto aggravato dal fatto di aver usato violenza sulle cose. Ma non solo, la ragazza è finita a processo per direttissima anche con l’accusa di aver determinato il reato anche per il suo compagno, minorenne. Il ragazzo verrà giudicato a parte proprio perché non raggiunge i 18 anni. Poco dopo i carabinieri hanno infatti ritrovato anche una borsa in una via perpendicolare a via Branca dove è stato rinvenuto il cacciavite e altri attrezzi utilizzati per forzare la porta. E altri elementi che hanno portato alla denuncia del 17enne. Ieri mattina a Pesaro la direttissima. 

Dal giudice

Lei, difesa dall’avvocato Alessandro Pagnini del foro di Pesaro, ha ammesso gli addebiti e si è scusata per quanto fatto. Si è detta pentita. I due hanno un figlio neonato a cui devono provvedere, dunque il furto sarebbe stato dettato dalla necessità di avere denaro. La ragazza e il compagno vivono a Milano ed erano di passaggio a Pesaro. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche sia per la collaborazione dimostrata nell’ammettere tutto, sia per il fatto che la 19enne era incensurata. È stato accolto il patteggiamento a 1 anno e 4 mesi con pena sospesa. Finita l’udienza è tornata libera.

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