PESARO - Passare da 39 errori a un esame di scuola guida immacolato è stato facile. Del resto si era presentato in versione 007 con telecamera pronta a riprendere da un buco nella maglia e che puntava sulle domande, una ricetrasmittente e qualcuno fuori pronto a suggerire. Ieri la sentenza per un 34enne marocchino accusato di falso. Nel maggio 2019, esattamente due anni fa, gli agenti della polizia stradale avevano denunciato un 32enne residente nel Pesarese. Era stato sorpreso a svolgere l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida alla locale Motorizzazione Civile, munito di una sofisticata attrezzatura elettronica che gli consentiva di ricevere “da remoto” le risposte al quiz. Una sorta di kit da spionaggio.
La maglietta modificata
Il candidato indossava una t-shirt appositamente modificata per supportare una complessa strumentazione. A tradire lo straniero una piccola ma innaturale gobba che ad un più attento riscontro è risultata nascondere un ricetrasmettitore in grado autonomamente di inviare e ricevere comunicazioni e dati in quanto dotato di una propria scheda Sim e collegato con una microcamera, sporgente da un foro praticato su uno degli indumenti indossati, oltre ad un ulteriore telefono cellulare in modalità silenziosa, collegato ad una centralina elettronica, in grado di veicolare domande e risposte inerenti la prova d’esame.
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