Polizia penitenziaria, non si fermano le proteste: scatta l’astensione dal servizio mensa

Polizia penitenziaria, non si fermano le proteste: scatta l’astensione dal servizio mensa
Polizia penitenziaria, non si fermano le proteste: scatta l’astensione dal servizio mensa
di Thomas Delbianco
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Lunedì 27 Settembre 2021, 09:38

PESARO  - Continua la protesta della polizia Penitenziaria al carcere di Pesaro, oggi scatta l’astensione dal servizio mensa. Lunedì scorso, in occasione della manifestazione di protesta organizzata dalle sigle sindacali della Polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Sinappe, Uilpa, Usppo, Fp Cgil, Fns Cisl, Coordinamento nazionale polizia penitenziaria), nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi, era stato anticipato che se non fossero arrivate risposte alle loro richieste, lo stato di agitazione sarebbe proseguito con nuove iniziative. E il prossimo step inizierà proprio oggi. 

 
I sindacati hanno infatti confermato nel weekend che non ci sarà nessuna retromarcia sull’annunciata astensione dal sevizio mensa. Diverse le criticità segnalate durante il sit-in di una settimana fa: le ripetute aggressioni che subiscono gli agenti, carenza di organico, maggiore sicurezza, le condizioni fatiscenti della struttura, e altre problematiche, con la richiesta di un cambio al vertice dirigenziale dell’Istituto penitenziario. Lo stato di agitazione è iniziato lo scorso 6 settembre: gli agenti si sono autoconsegnati dopo l’orario di lavoro fino alle 18, senza rientrare a casa.

E chiedono, nello specifico, l’avvicendamento del direttore, l’assegnazione ex novo o il rientro del comandante di reparto.

Gli agenti e sindacati parlano delle «continue e violente aggressioni e minacce nei confronti del Personale in servizio all’interno dei Reparti detentivi da parte di diversi detenuti; grave carenza di organico nel ruolo degli Agenti-Assistenti, dovuto soprattutto dall’assenza dal servizio per lunga degenza di circa 30 unità, in malattia per stati ansiosi e depressivi, segno di un grave e duraturo malessere diffuso tra tutto il personale. Tra i nodi la presenza di numerosi detenuti affetti da patologie psichiatriche rilevanti che l’Istituto Pesarese non è in grado di curare in quanto privo di figure professionali capaci e preparate ad affrontare determinate patologie psichiatriche. A stento l’Azienda Sanitaria Regionale riesce ad assicurare la presenza quotidiana del medico presso l’infermeria detenuti». 


E ancora: «La gestione fallimentare e inadeguata dell’Istituto dell’attuale Direttore che inevitabilmente ha ricadute negative e dirette all’interno delle varie Unità Operative di Polizia Penitenziaria e influisce in modo sfavorevole sul trattamento rieducativo di tutta la popolazione detenuta. Le pessime condizioni strutturali ed igienico sanitarie in cui versa da sempre la Casa Circondariale di Pesaro, più volte denunciate e finora rimaste inascoltate. Non ci fermeremo fino a quando non otterremo quanto legittimamente richiesto». 

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