Fano, beffa Nba a Londra: «4 giorni
a vuoto, vogliamo essere rimborsati»

Fano, beffa Nba a Londra: «4 giorni a vuoto, vogliamo essere rimborsati»
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Lunedì 15 Gennaio 2018, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:59

FANO - «Noi siamo stati truffati e danneggiati, siamo venuti a Londra all’inizio di gennaio solamente per vedere la partita di Nba, adesso vogliamo essere risarciti di tutte le spese dal titolare dell’agenzia che ci ha venduto il pacchetto».

Enrico Di Maggio e Simone Falcioni, 24 anni, sono i due fanesi appassionati di basket coinvolti della truffa dei biglietti per la tappa europea del campionato americano Nba pagati e mai consegnati. L’appuntamento era al palasport di Londra “The O2 Arena” l’11 gennaio per la partita tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers, programmato alle 20 e finito 114 a 103. Da tutta Italia in cento avevano acquistato il pacchetto di Eventour, operatore che ha sede a Urbino ed è specializzato nell’abbinamento di turismo e sport. «Abbiamo pagato quel pacchetto, prenotato lo scorso mese di agosto, qualcosa più di 500 euro» affermano i due giovani, che ieri mattina da Londra hanno telefonato alla redazione del Corriere Adriatico dopo la pubblicazione dell’articolo che, appunto, dava conto del coinvolgimento nella truffa di due fanesi. Il loro rientro in Italia era previsto ieri sera con un volo in arrivo all’aeroporto di Bologna a mezzanotte. «Davanti all’Arena di Londra giovedì pomeriggio ci siamo ritrovati in cento provenienti da tutta Italia con voli prenotati individualmente - sottolineano Enrico e Simone -, noi siamo gli unici della provincia di Pesaro Urbino. Secondo l’accordo lì ci sarebbero stati consegnati i biglietti. Ma il titolare dell’agenzia, dopo essere andato alla biglietteria del palazzetto dello sport, ci ha detto che i ticket per noi non c’erano e siamo rimasti lì al freddo, impossibilitati a entrare. Quattro giorni a Londra per niente».

Flavio Sirotti, titolare e direttore tecnico di Eventour, ha dichiarato di essere rimasto vittima per primo della truffa, affermando di essersi affidato a un’agenzia di “secondary ticket” che non ha mai inviato i tagliandi.
«Non mettiamo in dubbio la buona fede del titolare dell’agenzia - precisano i due giovani fanesi - ma dobbiamo dire che non ci ha offerto trasparenza, perché davanti all’Arena gli abbiamo chiesto di documentare chi gli avesse garantito l’impegno dei biglietti e non ci è stato mostrato niente».

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