Delitto di Fano: Rita Talamelli strangolata ai piedi del letto, Angelo Sfuggiti aveva già tentato il suicidio. L'omicidio generato dal disagio psichico

Dolore e fragilità la miccia che ha fatto deflagrare la violenza nella villetta bifamiliare della famiglia Sfuggiti

Delitto di Fano: Rita Talamelli strangolata ai piedi del letto, Angelo Sfuggiti aveva già tentato il suicidio. L'omicidio generato dal disagio psichico
Delitto di Fano: Rita Talamelli strangolata ai piedi del letto, Angelo Sfuggiti aveva già tentato il suicidio. L'omicidio generato dal disagio psichico
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16:50

FANO - Una malattia psichiatrica da anni conclamata che ha indotto un disagio psicologico progressivo, diventato sempre più grave. Sarebbe stato questo impasto di dolore e fragilità la miccia che ha fatto deflagrare lunedì scorso una violenza devastante nella villetta bifamiliare di via Montefeltro, dove una vita è stata cancellata, quella della 66enne Rita Talamelli strangolata dal marito, e un’altra vita è stata definitivamente compromessa, quella del 70enne Angelo Sfuggiti, che secondo i riscontri investigativi avrebbe stretto le sue mani intorno al collo della consorte fino a soffocarla tentando poi di uccidersi attraverso l’ingestione di psicofarmaci.

 Logorato dalla malattia della donna 

Da lunedì sera il marito omicida, notissimo in città per aver gestito insieme al fratello Marziano per quasi 50 anni la storica pizzeria “Da Angelo” che prendeva il nome dalla sua perizia di pizzaiolo, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Croce, piantonato dalla polizia di Stato perché si trova in stato di arresto per omicidio volontario aggravato.

Un delitto apparso subito legato alle particolari condizioni di salute della donna, rimasta vittima diversi anni fa di una patologia neurologica dalla quale non si era mai pienamente ripresa, degradata nel tempo (secondo le testimonianze dell’ambiente familiare e degli amici) in una malattia psichiatrica.

Ma il marito è a sua volta portatore di una sofferenza psicologica generata dalla prolungata assistenza alla moglie, svolta con generosità, anche accelerando l’uscita dal lavoro, che aveva finito per intaccarne l’indole.

Infatti, Angelo Sfuggiti avrebbe già tentato di togliersi la vita, addirittura più volte, l’ultima pochi mesi fa quando avrebbe ugualmente ingerito barbiturici finendo ricoverato a psichiatria.

Sfuma il femminicidio

Sfumano quindi i contorni del femminicidio, che esprime una distruttiva volontà di dominio del maschio, per quanto resti invariata la dinamica feroce, perché lo scenario mostra anche l’evidente debolezza del carnefice. Il delitto sarebbe maturato in un coacervo di affetto e malessere, abnegazione e pena, risultando decisivo il disagio della coppia, che avrebbe avuto anche alterchi violenti per la malattia della donna.

I due figli adulti coabitano nella villetta, la famiglia non è nota ai servizi sociali del Comune ma la condizione di precarietà dei coniugi era conosciuta dal centro di salute mentale dell’Ast, secondo quanto ha testimoniato il figlio che venerdì sera, rientrando a casa all’ora di cena, ha scoperto l’orrore nella camera da letto dei genitori.

Da accertare lo stato dell’assistenza

L’allarme è scattato alle 20. Poco dopo in via Montefeltro sono arrivati l’equipaggio del 118 e la polizia di Stato con il dirigente del commissariato Stefano Seretti. Presente anche la squadra mobile di Pesaro. Rita Talamelli era sul pavimento della camera, Angelo Sfuggiti era disteso sul letto in stato confusionale. Il cadavere era freddo e rigido, secondo il medico la morte risaliva ad alcune ore prima.

Nei pressi c’era la confezione degli psicofarmaci assunti dall’uomo: il suo atteggiamento, le parole e i segni sul collo della vittima hanno portato all’arresto per omicidio. Le indagini ora devono accertare le condizioni dell’assistenza nell'abitazione di via Montefeltro. Dopo i rilievi della scientifica, la salma all’1.30 di notte è stata portata all’obitorio a disposizione del pm Marino Cerioni per l’autopsia.

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