Il Centro Studi Vitruviani: «Se è la basilica tutta l'area da espropriare». Ma l'ex sovrintendende gela gli entusiasmi

Il Centro Studi Vitruviani: «Se è la basilica tutta l'area da espropriare». Ma l'ex sovrintendende gela gli entusiasmi
Il Centro Studi Vitruviani: «Se è la basilica tutta l'area da espropriare». Ma l'ex sovrintendende gela gli entusiasmi
di Massimo Foghetti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Marzo 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:50

​FANO - L’area in cui in questi giorni sono venuti alla luce gli straordinari ambienti decorati di marmo che hanno fatto subito pensare alla basilica di Vitruvio erano già stati esplorati con il georadar dal Centro Studi Vitruviani che in questi anni ha condotto ricerche in piazza Andrea Costa, all’interno della corte malatestiana e in piazza Venti Settembre, dove le onde elettromagnetiche, sondando il sottosuolo, hanno rivelato ovunque la persistenza di rovine di epoca romana.

I fondi del Comune

Proprio il finanziamento di 20.000 euro che è stato accantonato dal Comune per procedere a uno scavo in piazza Venti Settembre sarà dirottato ora per ampliare le indagini nel cortile della abitazione di via Vitruvio, dove è avvenuto l’ultimo ritrovamento.

«Il tutto nacque – evidenzia il presidente del Centro Studi Vitruviani Dino Zacchilli – in seguito al progetto Archeofano, redatto insieme alla Provincia, al fine di realizzare la mappa archeologica di Fano; mappa, importante anche per la gestione delle aree pubbliche, che allora fu realizzata solo in parte e ora si spera di completare grazie a una convenzione con Comune, Soprintendenza e le università di Ancona e di Urbino. Certo è che i nuovi ritrovamenti in via Vitruvio acquistano un rilievo del tutto eccezionale».

Uno scavo difficile

Un rilievo che se le prossime ricerche attesteranno il ritrovamento dell’edificio vitruviano, non sarà facile gestire, avendo messa in chiaro la funzionaria della Soprintendenza archeologica delle Marche che non sarà possibile estendere lo scavo più di tanto, trovandosi i reperti in area privata.

Se fosse veramente la basilica di Vitruvio, per Dino Zacchilli invece sarebbe opportuno espropriare il tutto e compiere indagini anche sulla via, troppo importante per la storia, per la cultura italiana e per il turismo fanese sarebbe la scoperta che assumerebbe un rilievo anche oltre confine.

«E' un altro edificio»

Ma ci sono alte probabilità che gli ambienti ritrovati appartengano a questo famoso monumento? A esprimere i primi dubbi è l’ex soprintendente delle Marche Gabrielle Baldelli. «Se si è trovato – afferma - un edificio di almeno 5 vani come dice la Soprintendenza, per quanto molto importante, non è la basilica descritta da Vitruvio. Magari sarà un altro edificio pubblico, limitrofo al foro e facente parte della più ampia progettazione unitaria di questo. Le ipotesi correnti pongono sotto le case lungo il lato a mare di via Vitruvio il portico del foro. Visto che lì, nel palazzo in ristrutturazione, ci sono delle cantine, sarebbe da non perdere l’occasione per esplorarle allo scopo di verificare questa ipotesi».

Il deputato Baldelli porta il ministro

Intanto, gli scavi sul cortile procedono e quanto ritrovato ha prodotto echi anche a Roma. «Fano Vitruviana? Se confermato – afferma il deputato Antonio Baldelli - sarebbe una scoperta di grande prestigio per la città della fortuna e per le Marche. Forse la scoperta più importante nella nostra regione insieme a quella avvenuta il secolo scorso che vide riaffiorare dalla terra i Bronzi Dorati di Cartoceto di Pergola, complesso di epoca romana risalente al I secolo d.C.. Ho provveduto a interessare il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che ha annunciato che presto farà, con me, un sopralluogo agli scavi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA