«Una lastra da decifrare»
«Abbiamo seguito i lavori passo passo – dichiara l’assessore alla cultura Cora Fattori – perché in una zona particolarmente sensibile ai ritrovamenti.
Per la nostra città è una scoperta eccezionale. Attendiamo di conoscere dalla Soprintendenza archeologica tutti i particolari per poi decidere come procedere. Il proprietario dell’edificio ha mostrato una grande sensibilità, vedremo come e se potremo valorizzare il ritrovamento. E’ stata rinvenuta anche una lastra con un'iscrizione, in cui si sono salvate le lettere V e I che possono appartenere a una parola, ma anche a un numero. Il tutto è da decifrare». L’esito degli scavi ha sorpreso anche il professor Oscar Mei, docente di archeologia dell’Università di Urbino e direttore scientifico del Centro Studi Vitruviani di Fano. «C’era una grande aspettativa - sottolinea - per il compimento di queste ricerche, attuate in seguito all’occasione fornita dai lavori di ampliamento dell’edificio, dato che ci troviamo in area forense. Il fatto che si sia ritrovata questa struttura mi rinfranca alquanto dato che conferma, come avevo ipotizzato, che il foro si trovasse più spostato a Ovest. Ora aspettiamo notizie più precise dalla Soprintendenza e confesso di non vedere l’ora di vedere personalmente quanto emerso».
La mappa archeologica
Il ritrovamento è giudicato oltremodo importante anche dal presidente del Centro Studi Vitruviani Dino Zacchilli anche ai fini del rilevamento della carta archeologica della città antica.
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