Gelli, Fermignano tua. La città adottiva piange il cantante di Casadei: «Ci mancherai». Oggi l'autopsia

Una foto d'archivio di Gelli, giovanissimo, con Casadei
Una foto d'archivio di Gelli, giovanissimo, con Casadei
di Eugenio Gulini
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 08:05

FERMIGNANO - Edgardo Gelli, 77enne, è stato investito mentre attraversava le strisce bianche all’altezza dell’Oba Oba, esercizio commerciale, dove l’artista del liscio andava pressochè tutti i pomeriggi o per un caffè, o per acquistare le sigarette o per parlare con qualche conoscente o con Marco, il gestore: «Non mi sembra ancora vero che non vedremo più il nostro Edgardo Gelli. Non mi sembra ancora vero che la sua voce non rimbomberà in questo locale». 

 

Con ogni probabilità, anche per i gravi problemi alla vista, non si è accorto, causa buio e pioggia insistente e copiosa, del Suv che stava sopraggiungendo, condotto da un 76enne fossompronese ma questo nulla toglie che, davanti alle strisce, qualsiasi automobilista deve oltre che avere mille occhi anche rallentare moltissimo la velocità. Nemmeno il tempo, per Edgardo, di indietreggiare di un passo che il mezzo lo ha colpito in un fianco facendolo cadere pesantemente bocconi sull’asfalto dove ha battuto, con una certa veemenza, il viso. Dopo due ore dalla tragedia morirà all’ospedale di Urbino. Intanto è stata disposta l’autopsia che dovrebbe tenersi oggi. Non è stato stabilito il giorno delle particolari celebrazioni funebri visto che il cantante, compositore e sassofonista era un sostenitore dei “Testimoni di Geova”. 

Il funerale per i testimoni di Geova si svolge solitamente nella “Sala del Regno” di appartenenza, dove si praticano anche l’incontro settimanale e le preghiere. La cerimonia può essere svolta dovunque la famiglia voglia, anche in camera mortuaria, in casa o al cimitero. Solitamente un anziano pronuncia poi un discorso per ricordare le qualità del defunto e per commemorarlo. Si possono ricordare alcuni suoi bei pregi facendo anche notare alcune lezioni che possiamo imparare dal suo esempio di fedeltà. «Insieme ad Edgardo – dichiara il primo cittadino di Fermignano, Emanuele Feduzi – abbiamo riso e scherzato molte volte, parlavamo per ore di musica e dello strumento del clarinetto. Ogni due settimane – continua Feduzi – puntualmente ci sentivamo e lui, con la sua voce squillante mi diceva “sindaco è la voce della Romagna che ti chiama!”. E via risate. Lo ringrazio per aver sempre portato ovunque la nostra città che lo ha adottato dopo i suoi trascorsi nella Romagna, patria del liscio e del folklore. Ci mancherà tanto». Edgardo Gelli, famoso nel mondo per essere stato la voce di “Romagna Mia” (oltre 4 milioni di copie), ai tempi di Raoul Casadei, lascia un figlio che vive a Roma. Abitava a Bivio Borzaga/Santa Barbara dopo aver vissuto per tanti anni a Piobbico.

Era solito dire ai cronisti: «Mi ero stancato di vivere nei pullman, desideravo una vita più tranquilla e così una sabato sera del 15 luglio del 1975 chiusi con Casadei.

Io ho sempre cercato di fare il cantante e il musicista con il cuore e se avessi voluto con le amicizie che avevo e gli ambienti che frequentavo, beh, avrei avuto davanti a me fiumi di trionfi». «A 87 anni – raccontano i conoscenti del rione - era ancora un vulcano in continua eruzione anche di nuove canzoni ed ancora si esibiva nei ritrovi dove l’allegria va di pari passo con le belle canzoni». Come dimenticarlo? 

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