URBINO - Il progetto della discarica di Riceci di Petriano approda nel Parlamento Europeo con un’interrogazione di Rosa D’Amato del gruppo dei Verdi. L’atto rileva che “l’impianto è previsto a ridosso del Sito di importanza comunitaria IT5310012 e della Zona a protezione speciale IT5310025, al centro dell’area di produzione del latte della Dop Casciotta di Urbino, al confine con la città di Urbino, patrimonio dell’umanità Unesco”.
La commissione europea
Alla commissione europea l’europarlamentare chiede “se intende verificare se tale progetto: sia in linea con quanto previsto dall’Allegato I della direttiva 1999/31/CE. Se debba essere soggetto a valutazione di incidenza ambientale ai sensi della direttiva 92/43/CEE, e alla valutazione d’impatto ambientale ai sensi della Direttiva 2014/92/UE. E, infine, se metta a rischio la permanenza del riconoscimento di Urbino quale patrimonio dell’umanità Unesco e della Dop Casciotta di Urbino”.
«Il progetto della discarica di Riceci, vicino a Ponte Armellina, nel comune di Petriano, pubblicato dalla Provincia di Pesaro Urbino arriva, dunque, a Bruxelles – rimarca Gianluca Carrabs della direzione nazionale di Europa Verde –. Ringrazio l’interessamento dell’onorevole Rosa D’Amato che prontamente ha condiviso l’impegno in questa battaglia di tutela ambientale e dei diritti della salute dei cittadini presentando l’interrogazione in Parlamento europeo. Questo è un progetto abnorme: 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi da depositare in una delle vallate più belle delle Marche.
Lo spot di Hoffman
«È necessario sapere cosa pensa la Commissione Europea su questo progetto – sottolinea Gianluca Carrabs - e come si coniuga una discarica di queste dimensioni alle porte di Urbino città patrimonio dell’Unesco in una vallata di grande pregio paesaggistico e agricolo. Addirittura, un luogo dove la Regione ha girato lo spot con Dustin Hoffman per promuovere la sua immagine».
Il Pd locale, attraverso il proprio segretario Giorgio Ubaldi, parla, altresì, «di mancate verità, perché il reale percorso che ha portato alla presentazione di un siffatto progetto passa per molti contatti sotterranei e poche esternazioni per non impensierire il popolo, il quale si doveva accorgere di quanto stava succedendo sulle loro teste solo a giochi conclusi».
Economia e ambiente
«Ma dato che la vita ai tempi dei social permette di condividere velocemente le cose - rileva Ubaldi -, tutti si sono accorti dello scempio che si stava perpetrando in un territorio connesso con la bellezza di Urbino e il fascino del piccolo borgo medioevale di Montefabbri, in un territorio vocato al biologico con strutture ricettive diffuse. Un territorio che cerca di trovare una propria identità economica in armonia con un ambiente ancora salubre non può accettare una pianificazione nascosta. L’entroterra non si sviluppa con i rifiuti».