Preoccupato per la fidanzata chiama
i carabinieri: trovano il cappio già appeso

Preoccupato per la fidanzata chiama i carabinieri: trovano il cappio già appeso
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Giovedì 31 Gennaio 2019, 03:25
GRADARA - Una corsa contro il tempo per un intervento che mette al riparo una donna da possibili gesti estremi. Con i carabinieri che arrivano a casa e trovano un cappio già appeso. E’ la cronaca di una convulsa giornata che si consuma tra Firenze e Gradara. I protagonisti sono una coppia del borgo di Paolo e Francesca. Lui ha 42 anni, lei 38 e sta attraversando un momento difficile. E proprio nel giorno in cui lui era fuori città per lavoro lei lo ha raggiunto al telefono con un messaggio preoccupante dove denunciava una grave crisi.
  
Conoscendo la situazione, lui si è molto allarmato per possibili gesti particolari e ha composto il 112. Essendo in Toscana hanno risposto i carabinieri di Firenze. Ha spiegato tutta la situazione e subito i militari hanno allertato la compagnia di Pesaro che hanno messo in strada subito il nucleo del Radiomobile. Via in tutta fretta verso Gradara verso la casa della donna. Momenti concitati perché i militari sono riusciti a trovare l’abitazione e si sono attaccati al campanello. Attimi interminabili di attesa perché sembrava che non ci fosse nessuno dall’altra parte. Dopo un po’ di tempo, finalmente, ha risposto la donna e i carabinieri hanno iniziato un percorso di convincimento a farsi aprire e soprattutto farsi ascoltare dalla signora. Alla fine lei si convince a farli entrare e i carabinieri notano subito un particolare agghiacciante, un cappio appeso nella stanza attigua. Un segnale inequivocabile di possibili intenzioni autolesive. Così gli uomini della Compagnia di Pesaro piano piano hanno convinto la donna a desistere da ogni proposito e soprattutto a farsi portare in ospedale per le cure del caso. I carabinieri l’hanno scortata al pronto soccorso del San Salvatore di Pesaro, dove la 38enne è stata ricoverata nel reparto di psichiatria. Lo ha fatto volontariamente senza la necessità di ricorrere a un Trattamento sanitario obbligatorio per il quale serve un’autorizzazione del sindaco. Dunque un pronto intervento, partito a distanza, ma puntuale, che ha contribuito a evitare il peggio, a soccorrere e salvare una persona che sta vivendo un momento difficile.
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