FOSSOMBRONE - La chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Fossombrone non ha contenuto le tante persone che hanno voluto rendere l’ultimo omaggio a Stefano Sabbatini, il 59enne autista soccorritore che ha perso la vita, insieme a due colleghi sanitari e al paziente che veniva trasportato dall’ospedale di Fossombrone a quello di Urbino, nel tragico schianto dell’ambulanza finita contro un pullman carico di ragazzini, per buona fortuna rimasti illesi.
La partecipazione
Oltre alla presenza dei vari corpi militari e della protezione civile non sono mancati i tanti colleghi di lavoro ancora con le lacrime agli occhi.
La parabola del buon samaritano
Don Steven ha fatto ricorso alla storia del buon samaritano. L’unico ad essersi fermato per aiutare l’uomo rimasto vittima di un’aggressione. A differenza di quanti sono passati prima, compreso un sacerdote che aveva fatto finta di non vedere, il samaritano resta un esempio fulgido di solidarietà che nasce da un cuore generoso. «E’ tutto passato in forma talmente veloce - ha aggiunto il celebrante - che nemmeno ci rendiamo conto di cosa la vita possa riservarci. Resta la considerazione fondamentale che non dobbiamo mai perdere la speranza abbinata al coraggio che ci fa capire che il Signore non lascia solo l’uomo. E’ pronto a consolarlo, aiutarlo per fargli capire che un giorno la morte sarà sconfitta E Stefano come tutti gli altri che hanno lasciato questo mondo abbiamo la sicurezza di incontrarli di nuovo». Si chiude ma solo simbolicamente una storia mai così triste e devastante. Un Natale che rimane scolpito come evento tragico e luttuoso per tutta la comunità che ha dato prova di grande compattezza e sensibilità.