Fermignano, adozione bloccata: «Aspettiamo la nostra bimba da 4 anni. Noi siamo i genitori ma lei resta in Cina»

E' stata regolarmente assegnata ma l'iter non si sblocca

«Aspettiamo la nostra bimba da 4 anni. Noi siamo i genitori ma lei resta in Cina». Foto generica
«Aspettiamo la nostra bimba da 4 anni. Noi siamo i genitori ma lei resta in Cina». Foto generica
di Eugenio Gulini
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Giovedì 23 Novembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 15:14
FERMIGNANO - C’è una famiglia, i genitori Marco e Lucia e il piccolo Jacopo, in attesa da 4 anni di poter dare una casa, cure e affetto a una bambina cinese, che oggi ha 7 anni, regolarmente assegnatale con procedura di abbinamento formalizzata tra il 2019 e il 2020 e che, a tutt’oggi, risulta ancora bloccata dalla Cina nella fase finale dell’adozione.  


La richiesta


Ci prova la politica, attraverso l’impegno di della lista civica Fermignano Rinasce con i consiglieri Giorgio Cancellieri, Alice Cerpolini, Delfina Betonica e Rosella Gostoli, a porre la questione in consiglio comunale per chiedere al Governo e agli interlocutori competenti di sbloccare la perdurante impasse sulle adozioni Cina – Italia, per la quale risultano in stato di stallo, 30 adozioni e altrettante famiglie in possesso di pergamena rossa (un invito di andare in Cina e preparare i visti per la procedura di adozione) e pergamena verde (quella che ufficializza la genitorialità) per quanto riguarda bambini special need, ovvero affetti da patologie che necessitano di cure peculiari e continuative). 
«Io, mio marito Marco e il piccolo Jacopo siamo preoccupati – racconta Lucia - la causa ufficiale addotta in tutti questi anni per giustificare l’interruzione dell’iter adottivo dei bambini dalla Cina è stata individuata dalle Autorità Cinesi nel sopraggiungere della pandemia da Covid-19; oggi, a distanza di 3 anni dalla prima ondata pandemica, questa motivazione dovrebbe essere decaduta e sicuramente non risulta valida per impedire alle coppie che formalmente sono genitori di andare a prendere i propri figli e portarli a casa in Italia».

Da quanto tempo non vedete la bimba? «Da questo punto di vista ci riteniamo, diciamo così, fortunati – aggiunge Lucia – Ci abbiamo parlato appena ieri sera (martedì scorso ndr) perché abbiamo un contatto diretto con la sua tata.


Il colloquio


«Jacopo, adottato nello stesso Istituto cinese quando aveva 18 mesi e che sta imparando la lingua del paese orientale ha comunicato con lei, come sempre, con grande gioia. Lei ci ha quasi supplicato: mamma e papà quando mi venite a prendere? Io sono ufficialmente sua madre, mio marito suo padre e Jacopo il suo fratellino, lo attestano i documenti che abbiamo firmato, i giudici ci hanno sottolineato che è un’adozione conclusa ma… non auguro a nessuno i nostri tormenti. La bimba è affetta da strabismo che potrebbe aggravarsi. Ho detto che siamo fortunati ma ci sono famiglie che da 2 anni e mezzo non sanno più nulla dei loro bambini, nemmeno se esistono più. Ogni tanto vedono dei video di un secondo che lasciano molti punti interrogativi». 


Le speranze


Cosa avete fatto per smuovere lo stallo? «Il Ministero degli Esteri si è mosso a livello politico e non su quello umanitario. Abbiamo chiesto al Governo, con le altre famiglie italiane, un aereo privato. Non scendiamo, dobbiamo solo fare un giuramento che il bambino/a adottato/a non sarà più cittadino cinese. Eppure, basterebbe farlo nelle ambasciate. Ora speriamo soltanto che la Cina, come ha promesso, porti a conclusione le procedure già in stato avanzato».

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