Coppia gay pesarese, un bimbo per due papà. L'adozione è stata accolta: è la prima sentenza nelle Marche

Coppia gay pesarese, un bimbo per due papà. L'adozione è stata accolta
Coppia gay pesarese, un bimbo per due papà. L'adozione è stata accolta
di Luigi Benelli
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Venerdì 18 Agosto 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 07:13
PESARO Il bimbo ora ha due papà, adozione accolta. E’ la prima sentenza nelle Marche, una decisione che viene definita di portata storica. Riguarda un 30enne e un 40enne pesaresi (per tutelarne l’identità li avevamo chiamati Luca e Marco quando abbiamo raccontato il loro lungo percorso per essere genitori ndr); Il tribunale ha accolto la loro richiesta di duplice paternità. 


Riavvolgiamo il nastro. I due, entrambi liberi professionisti, hanno avuto il bimbo grazie a una Gpa, una gestazione per altri. Circa due anni fa la coppia era volata a San Diego negli Stati Uniti dove la Gpa è possibile e garantita dallo Stato, regolata dalla giurisdizione americana. Così si era rivolta a una agenzia e l’attuale padre biologico aveva donato il seme. Poi si era scelta da una banca dati la donatrice dell’ovulo e infine i due hanno conosciuto la “gestatrice”, che in America deve avere requisiti specifici come una indipendenza economica così da evitare ogni forma di sfruttamento, che avrebbe portato in grembo il loro figlio per nove mesi.
Nato il bimbo i due sono poi tornati negli Stati Uniti e quindi rientrati a Pesaro con il piccolo che ora ha circa un anno. Il bambino risulta un cittadino americano, con un certificato di nascita di entrambi i genitori e con il doppio cognome. Tra sorrisi, pannolini e tanto amore è iniziata anche l’epopea legale. L’obiettivo in Italia della coppia era la bigenitorialità, ma molti tribunali hanno impugnato le trascrizioni con la doppia paternità.

Ufficialmente solo il padre genetico è stato riconosciuto come il papà del bambino. 


L’unica strada


Così l’unica strada in Italia era quella che l’altro adottasse il piccolo, soluzione consentita dalla Corte Costituzionale della Cassazione. Il tribunale dei minori ha mandato un assistente sociale per conoscere la coppia e relazionare. E’ stato espresso un parere favorevole, così come il pm non ha messo ostacoli. I due papà oggi si dicono «molto soddisfatti della sentenza perché la legge italiana si è dimostrata con gli occhi aperti e attenta alla realtà delle famiglie diverse da quelle tradizionali riconoscendone il valore con rispetto». 
L’avvocata Claudia Fabiani ha seguito la coppia in questo percorso legale: «Il tribunale dei minori, dopo una attenta valutazione delle condizioni in cui vive il bambino, grazie alle relazioni estremamente positive degli assistenti sociali e del consultorio, ha deciso di procedere con questa adozione riconoscendo nel padre biologico e in quello adottivo due persone che amano profondamente il bambino, attente ai suoi bisogni e con un progetto di vita comune per il suo futuro. Siamo estremamente soddisfatti». Il dibattito si è acceso a livello nazionale con il Parlamento che vuole portare avanti la legge che punta a introdurre il reato universale per la maternità surrogata, vietata in Italia. Il testo prevede di punire il cittadino italiano che la mette in pratica fuori dai confini nazionali (in Paesi dove è legale) con le pene previste per il reato in Italia, vale a dire carcere da tre mesi a due anni e multa da 600mila a un milione di euro.
 

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