FANO Si presenta sotto casa della ex, che vive insieme alla loro figlia, e firma così l’ultimo atto di una serie di iniziative persecutorie che lo hanno portato all’arresto per stalking. Perchè nell’appartamento della donna c’erano i carabinieri ad attenderlo. In manette è finito così un 26enne che risiede in Romagna e che è accusato di atti persecutori nei confronti della madre della sua bambina, iniziati dopo la fine della relazione con la ex.
Dopo la separazione lui avrebbe messo in atto una serie di comportamenti che hanno portato la ragazza, coetanea, a denunciarlo per maltrattamenti, violenza sessuale in occasione di alcuni rapporti non consenzienti ai quali la giovane donna sarebbe stata costretta e stalking. In particolare le aveva mandato numerosi messaggi sui social e su WhatsApp con minacce e rivendicazioni. Chat che avrebbero ingenerato nella giovane uno stato d’ansia e un senso di soffocamento emotivo.
Non c'era divieto di avvicinamento
Per lui non c’era il divieto di avvicinamento alla vittima, ma i suoi atteggiamenti avevano fatto partire la denuncia. Ieri mattina la convalida dell’arresto con l’indagato difeso dall’avvocato Andrea Guidi del foro di Rimini. Arresto convalidato, il 26enne resterà in carcere, almeno per ora. Non è stato l’unico caso trattato in udienza perché davanti al gup si è presentato anche un altro giovane di circa 30 anni protagonista di un altro caso di stalking.
Messaggi, appostamenti e telefonate anche ai familiari e amici della ex culminato con una aggressione messa in atto a San Marino. La vittima si è costituita parte civile tutelata dall’avvocatessa Eva Ragaini.
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