Don Andrea Andreozzi nuovo vescovo di Fano: le prime parole e il saluto di Monsignor Trasarti. Guarda i video

Don Andrea Andreozzi nominato vescovo di Fano: le prime parole e il saluto di Monsignor Trasarti
Don Andrea Andreozzi nominato vescovo di Fano: le prime parole e il saluto di Monsignor Trasarti
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:20

FANO - Don Andrea Andreozzi (nel video di Chiara Morini) è stato appena nominato nuovo vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. Succede a Monsignor Armando Trasarti. Don Andrea è nato nel 1968 a Macerata da una famiglia di Montappone. Nel 1996 viene ordinato presbitero e nel 2007 è nominato vicario parrocchiale a San Michele Arcangelo in Monte Urano (FM) e docente di Sacra Scrittura presso l'Istituto Teologico Marchigiano, sede di Fermo. Dall'11-11-2007 è parroco pro tempore e legale rappresentante della parrocchia a San Pio X in Porto Sant'Elpidio, Nel 2010 assume l'incarico di membro del Consiglio di Amministrazione della Pia fondazione autonoma “Fondazione Terzo Millennio per la cultura, l’arte e l’educazione”, detta anche “Fondazione Beato Antonio Grassi”, in rappresentanza del giornale diocesano "La voce delle Marche". Nel 2014 è nominato direttore spirituale del Seminario arcivescovile di Fermo e responsabile dell'Unità pastorale di Porto Sant'Elpidio. Dal 2015 è membro di diritto del Consiglio presbiterale, in qualità di vicario foraneo di Porto Sant'Elpidio (FM). Ne 2018 è stato nominato Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Pia fondazione autonoma diocesana di culto e di religione “Fondazione Caritas in Veritate”. Dal 2020 è rettore del Seminario di Assisi.

Il saluto di Monsignor Armando Trasarti

"Carissimo e stimato Vescovo eletto Andrea - sono le parole di saluto di Monisgnor Armando Trasarti - , nel darti il benvenuto vorrei parlarti della bellezza e delle rughe della Chiesa, la nostra chiesa diocesana di Fano Fossombrone Cagli Pergola.

Per quanto le rughe della Chiesa particolare possano esserci, talora anche marcate, esse non riescono a cancellare la dolcezza dei suoi lineamenti materni e la bellezza del suo volto di Madre e Sposa (la Madre e la Sposa hanno sempre un po’ di rughe frutto di anni e di lavoro). Vorrei che fosse a tutti chiaro che la nostra Diocesi è davvero splendida ai miei occhi. Dal mare alle dolci colline che tratteggiano il nostro territorio diverso e frastagliato ma che nel suo insieme diventa una sola famiglia laboriosa e accogliente. “Un pastore – ammonisce Dietrich Bonhoeffer (vita comune) – non deve lamentarsi della sua comunità, tantomeno davanti agli uomini, ma neppure davanti a Dio; essa non gli è affidata perché se ne faccia accusatore davanti a Dio e agli uomini. Chi perde la fiducia nella comunità cristiana in cui si trova, e si lamenta di essa, prima di tutto esamini se stesso, e si chieda se Dio non voglia semplicemente distruggere il suo ideale; se è così, ringrazi Dio di averlo posto in questa situazione di disagio”.

 

Ti affido la nostra Chiesa: - Una Chiesa che sente la necessità di un ascolto assiduo della Parola di Dio e una passione alle esigenze del popolo di Dio. - Una Chiesa “simpatica”: “Erano stimati in tutta la città”. Una Chiesa esemplare e positiva. Se vogliamo essere “affascinanti” dobbiamo chiedere molto a noi stessi. Testimoni non significa essere ineccepibili in tutto, ma essere autentici, cioè disposti a giocare la vita, il tempo, le doti. - Una Chiesa che sa unire per migliorare e per far sentire il largo e profondo respiro di Cristo. Una Chiesa che ascolta il respiro dei lontani e non chiusa in se stessa. Una Chiesa che cerca di essere sinodale, secondo lo spirito di Papa FrancescoUna Chiesa che ancora si china sui deboli, sui piccoli, sugli anziani, sui malati, sui carcerati, sui giovani, sulle famiglie, e soprattutto quelle con difficoltà relazionali e affettive. - Una Chiesa (cristiani adulti e responsabili: donne e uomini) che si impegnano nel traghettare il cambiamento con la pazienza di ricominciare ogni volta in un lavoro interparrocchiale e territoriale, scommettendo nella pastorale di insieme. Una Chiesa che passi dalla “pastorale del campanile” alla “pastorale del campanello. - Una Chiesa che ancora custodisce la pietà popolare “vero tesoro del popolo di Dio”, purificata da eccessi e rinnovata nei contenuti e nelle forme.

Guarda il video della nomina

- Una Chiesa con i giovani: che educa con autorevolezza, con verità e in modo affascinante, proponendo la fede che assuma in se tutti gli aspetti della vita. Osare - rischiare – cercare insieme! La vera sfida è “raccontarsi” il Vangelo. Le nuove generazioni sono attente a chi sa raccontare, a chi ha qualcosa da raccontare, ovvero a chi ha da “narrare esperienze”. - Una Chiesa con i nostri Preti, presenza coraggiosa e fedele, amici e compagni di strada nell’annuncio del Vangelo e nel gesto quotidiano e famigliare dello spezzare il pane, uomini attenti ai bisogni della gente, radicati nel nostro territorio. I Diaconi con il loro servizio e le persone consacrate di vita attiva e contemplativa, una presenza umile e fraterna. - Una Chiesa che continui a dialogare e collaborare - con ruoli distinti - con tutte le istituzioni presenti, Civili, Militari e Politiche: il Bene di tutti sia impegno di tutti. La Chiesa, la nostra Chiesa è Madre e Sposa di credenti e non solo, luogo di accoglienza e di testimonianza delle fede in Cristo Gesù risorto dai morti. Una Chiesa che saprà sicuramente accoglierti come Buon Pastore. La preghiera con la quale fin da ora ti accompagniamo possa farti sentire già a casa tua.".

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