Due boati nella notte, assalto al bancomat a Fenile di Fano: ma i malviventi rimangono a mani vuote

Le esplosioni poco prima delle 4.30, resiste la cassaforte dell’agenzia della Bcc di Fano

Due boati nella notte, assalto al bancomat a Fenile di Fano: ma i malviventi rimangono a mani vuote
Due boati nella notte, assalto al bancomat a Fenile di Fano: ma i malviventi rimangono a mani vuote
di Osvaldo Scatassi
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 07:19

FANO - Due boati nella notte a Fenile: ieri intorno alle 4.30 un nuovo attacco dinamitardo al bancomat di Bcc Fano. Nonostante il doppio tentativo di arrivare al contante, utilizzando l'esplosivo, i malviventi si sono dovuti ritirare a mani vuote. La cassaforte era infatti difesa da un sistema di rinforzo che ha resistito alla potenza deflagrante degli ordigni e ha impedito che fosse portata via.

Frammenti sulla strada

Alcuni grossi frammenti, lanciati in aria dalla duplice esplosione, sono arrivati alla strada principale, la Provinciale per Carignano, e altre schegge più piccole sono ricadute a ventaglio entro un raggio di 30-40 metri.

Contenuti i danni all'interno della filiale bancaria, tanto che se ne prevedeva la riapertura al pubblico già nella mattinata odierna. L'istituto di credito ha provveduto a tamponare subito, con una spessa piastra di acciaio, lo squarcio provocato dalle esplosioni. Nelle ore successive l'ingresso della filiale è stato sorvegliato da una pattuglia dell'agenzia Vigilar.

Il primo boato è stato avvertito alle 4.24, seguito dal secondo, ancora più potente, un paio di minuti più tardi. L'intero quartiere è stato svegliato di soprassalto e alcuni si sono precipitati alle finestre per sapere che cosa fosse successo. Risulta che nessuno sia uscito di casa. Poco meno di otto anni fa, agli inizi dell'aprile 2014, il bancomat di Bcc Fano a Fenile aveva subito un altro attacco dinamitardo e l'impressione è che i residenti, almeno chi lo è da più tempo, abbiano subito ricollegato i due boati al precedente e analogo episodio. Stanno seguendo il caso i carabinieri della compagnia fanese e del nucleo investigativo a Pesaro, che sono intervenuti per gli accertamenti e le indagini di carattere scientifico. I danni dell'attacco e i reperti acquisiti dall’Arma sembrano suggerire che i malviventi abbiano utilizzato dell'esplosivo (quindi non del gas), forzando il cassetto del contante per introdurlo all'interno del bancomat. In tutta evidenza la prima botta non avrebbe sortito gli effetti attesi dai malviventi, che pertanto ci avrebbero riprovato: un altro tentativo a vuoto, però. Dopodiché gli assaltatori sono stati costretti a mollare la presa e a ritirarsi.

Nelle ore successive, quando tutta la frazione parlava del brusco risveglio, si è diffusa la voce - non confermata - che subito dopo i boati qualcuno avrebbe visto delle persone allontanarsi di corsa verso i campi circostanti. Massimo riserbo sullo stato delle indagini, che tra le altre cose stanno passando al vaglio il traffico in entrata e in uscita da Fano, prima e dopo l'attacco dinamitardo, ricorrendo alle immagini della video-sorveglianza pubblica installata ai principali ingressi della viabilità locale.

Spray nero sulle telecamere

Le due telecamere esterne della banca sono state oscurate con uno spray di vernice nera, potrebbe invece risultare utile la registrazione della video-sorveglianza interna, perché i malviventi sono entrati nella filiale forzando la porta e ritirandosi subito dopo in modo precipitoso, senza portare via alcunché.

Le modalità del tentato colpo lasciano presupporre che sia entrata in azione una banda strutturata, composta da tre o quattro persone. L'ammontare del bottino mancato sarà quantificato stamane, quando sarà possibile aprire la cassaforte a tempo. A quel punto si potrà vedere anche se sia entrato in funzione un altro sistema difensivo adottato dall'istituto di credito: è previsto in caso di attacco che le banconote contenute nel bancomat siano macchiate da inchiostro indelebile. 

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