Fano, antenne Iliad e Vodafone senza autorizzazione: stop alla loro installazione

Antenne Iliad e Vodafone: stop alla loro installazione
Antenne Iliad e Vodafone: stop alla loro installazione
di Massimo Foghetti
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 13:09

FANO -  L’amministrazione Comunale ha bloccato l’installazione di 2 nuove antenne della telefonia mobile in quanto mancanti di autorizzazione. Il caso è emblematico della diversa interpretazione della normativa corrente da parte di chi ritiene che le ditte siano libere di effettuare le loro scelte e iniziare i lavori con l’unica comunicazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e chi, come l’ente pubblico, reputa che l’iniziativa sia soggetta ad autorizzazione. 

Lo stop

I casi in esame riguardano le antenne in fase di installazione sulla sommità del campanile del duomo, già gremita di impianti simili da parte di Iliad e in via Cappellini a sud del fiume Metauro, da parte di Vodafone. Il Comune ha comunicato il divieto di prosecuzione della attività e la rimozione degli eventuali effetti dannosi derivanti dalla stessa, in quanto l’intervento risulta privo di autorizzazione, in base all’articolo 44 del decreto legge 207 del 2021. Vero è che l’articolo successivo, il 45, concede più libertà alle ditte, ma solo se gli impianti vengono inquadrati come “infrastruttura per impianti radioelettrici preesistenti”, cosa che secondo il Comune non può ritenersi nei due casi in esame. Non è escluso c he le ditte in questione reagiscano rivolgendosi ai giudici, ma intanto il braccio di ferro continua. Colpa anche di una normativa niente affatto chiara che da una parte consente agli operatori della telefonia mobile di scegliere a loro discrezione, in base anche alle esigenze tecniche, i luoghi dove erigere le loro antenne e dall’altra permetterebbe ai Comuni di redigere una pianificazione che terrebbe necessariamente conto delle esigenze estetiche ed ambientali, oltre a quelle prioritarie della tutela della salute umana.
A tutt’oggi il campanile del duomo, già brutto per suo conto, dato che la nuova costruzione che ha sostituito quella abbattuta nell’ultima guerra è completamente avulsa allo stile architettonico della cattedrale, contiene nella sua cella campanaria non poche antenne, suscitando timori e proteste da parte dei residenti, quindi un nuovo impianto non fa altro che complicare una situazione critica preesistente.

Il problema è che in caso di ricorso alle vie giudiziarie, l’esito delle cause si risolve per la maggior parte a favore delle ditte, in quanto il servizio che loro prestano, quello di assicurare le comunicazioni telefoniche, viene considerato di primario interesse pubblico.

La dotazione

«Noi, come Comune di Fano – ha dichiarato l’assessora all’ambiente Cora Fattori – siamo stati tra i primi a dotarci di un piano delle antenne nel 2006 e un regolamento nel 2016, ma nel frattempo è seguita una rapida evoluzione normativa che è seguita a quella tecnica. Anche in questo caso non siamo stati con le mani in mano. Abbiamo infatti già individuato delle professionalità in grado di aggiornare il piano, in modo che il Comune abbia più forza decisionale. Il piano prevede che si tenga conto dell’impatto elettromagnetico preesistente in tutto il territorio comunale e un sistema di monitoraggio periodico che rilievi, là dove questi emergessero, i punti critici».

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