Green pass e rientro nelle scuole: genitori in regola, ma le prime denunce arrivano dai docenti

Green pass e rientro nelle scuole: genitori in regola, ma le prime denunce arrivano dai docenti
Green pass e rientro nelle scuole: genitori in regola, ma le prime denunce arrivano dai docenti
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Settembre 2021, 09:10

PESARO - Green pass per nidi e scuole materne, primo giorno senza intoppi o multe. Ma una schiera di insegnanti di ogni ordine e grado e studenti è pronta ad andare fino in fondo e qualche denuncia è già partita. Ieri sono iniziate le scuole per i più piccoli con una novità. L’accesso alle strutture educative (dai nidi alla scuola superiore) è consentito solo ai possessori della Certificazione verde covid-19.

Non solo il personale scolastico – docenti e personale Ata – ma anche i genitori che accompagneranno i figli, devono infatti possedere ed esibire il Green pass per accedere agli spazi interni delle strutture come previsto dal nuovo decreto legge n. 122 del 10/9/2021. 

Il bilancio

«Il primo giorno è andato bene, non ci sono state problematiche rispetto a questo tema – spiega Giuliana Ceccarelli, assessore alle Politiche educative - Gli uffici non mi hanno comunicato disguidi esclusioni o proteste. I genitori che hanno accompagnato i loro figli erano in regola. I controlli ci sono stati e continueranno. Per ragioni organizzative i primi giorni si procederà con verifiche a campione, per passare appena possibile ai controlli giornalieri capillari con le attrezzature idonee». Ceccarelli parla di una «una garanzia di sicurezza che va a qualificare ulteriormente il servizio educativo». Per il Comune di Pesaro sono 26 sedi (13 nidi e 13 scuola dell’infanzia) e più di 1000 genitori che devono esibire la certificazione verde.
L’altra faccia
Ma sotto la superficie c’è anche un altro racconto. Sono cinque le denunce già partite nella provincia di Pesaro nei confronti dei dirigenti scolastici, da parte di insegnanti. A seguirli è l’avvocatessa Isabella Giampaoli. «Per ora siamo a quota cinque, ma non è escluso che se ne aggiungeranno altre. Due di questi insegnanti si rifiutavano di fare tamponi e sono stati sospesi dal servizio e reclamano il reintegro. Gli altri tre stanno andando avanti a suon di test». Sul tema dei genitori Giampaoli precisa di essere in contatto con alcuni di loro. «E’ un caos, non sarà un anno semplice anche perché se non possono entrare, i bambini più piccoli come vengono consegnati ai genitori? Se stessero male? Sono minori, la questione è delicata. È una cosa assurda e avrà molti risvolti legali». Quello che è certo è che si uniranno alle denunce anche alcuni studenti universitari. «Ne sto preparando due, dato che anche per loro l’accesso alle aule è consentito solo con Green pass. Il reato ipotizzato per tutti i casi è quello di violenza privata e abuso d’ufficio. Il decreto è inapplicabile ed è in contrasto con la normativa europea perché il Green pass non può essere utilizzato per discriminare il personale docente. C’è chi è stato rimbalzato e il decreto non dice che si può impedire l’accesso. Gli insegnanti sono molto delusi ed agguerriti, per cui andremo avanti con la battaglia legale». 
Le diffide
E poi ci sono le diffide. «Genitori e docenti - conclude il legale Giampaoli - stanno compilando un modulo per mettere in guardia i dirigenti scolastici rispetto al tema del Green pass ed esclusioni, un preludio di azioni legali».

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