Pesaro, sale la protesta per i tagli alla scuola: «Si rischiano classi da 33 alunni, alla faccia delle regole Covid»

Pesaro, sale la protesta per i tagli alla scuola: «Si rischiano classi da 33 alunni, alla faccia delle regole Covid»
Pesaro, sale la protesta per i tagli alla scuola: «Si rischiano classi da 33 alunni, alla faccia delle regole Covid»
di Camilla Cataldo
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 10:29

PESARO - Se il mondo riparte non riparte con la fase 2 Covid invece la scuola nella nostra provincia. Già il sindaco di Fano Massimo Seri aveva rotto l’argine sul tema dei tagli agli insegnanti descrivendo le particolari condizioni degli istituti fanesi. Oggi è il presidente della Provincia Giuseppe Paolini a rilanciare l’allarme con una lettera al ministro dell’istruzione.

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«Mi unisco alle preoccupazioni espresse dall’assessore regionale Loretta Bravi e dal presidente Luca Ceriscioli sui tagli agli organici del prossimo anno scolastico operati dal direttore dell’Ufficio Scolastico delle Marche Ugo Filisetti. Sia come presidente che come sindaco di Isola del Piano, ho ricevuto anch’io molti segnali di allarme da dirigenti scolastici e amministratori locali, poiché il direttore dell’Ufficio scolastico regionale ha ulteriormente dimostrato di voler ignorare le caratteristiche del nostro entroterra, personalmente rappresentate più volte, la vulnerabilità delle zone terremotate e gli innumerevoli problemi che i tagli inesorabili e progressivi agli organici scolastici causano con la creazione di ‘classi pollaio’ persino di 33 studenti in presenza di disabili»
 
E’ quanto evidenzia Paolini nella lettera inviata al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e per conoscenza ai parlamentari eletti nel territorio provinciale, alla Regione Marche, ai consiglieri provinciali, ad Upi, Anci e Uncem Marche, all’Ufficio scolastico Marche e all’Ufficio scolastico provinciale. Paolini, nel sottolineare come la decisione del direttore Filisetti sia stata presa «senza minimamente considerare l’emergenza sanitaria che condizionerà l’avvio dell’anno scolastico, in cui si dovranno necessariamente adottare modalità di distanziamento sociale per prevenire la diffusione di ulteriori epidemie», fa presente al ministro: «La composizione troppo numerosa delle classi è un ostacolo alla sicurezza e alla didattica, come lei stessa ha più volte sottolineato, in qualità di prima firmataria del disegno di legge 877 del 5 maggio 2018, che aveva l’obiettivo di formare classi al massimo di 22-23 alunni, saggia proposta purtroppo bloccata da mancata copertura finanziaria». Il presidente della Provincia richiama dunque l’attenzione del ministro Azzolina «su questa insostenibile situazione che riduce il mondo della scuola a rigida applicazione di parametri numerici valutati da tutti, e in primis da lei, inadeguati», invocando un intervento «deciso e risolutivo». 
La battaglia
Poi aggiunge: «Sono pronto a scendere in campo a fianco della Regione Marche, insieme a Upi, Anci e Uncem Marche, per rivendicare la rimozione degli ostacoli che penalizzano da troppi anni l’organizzazione scolastica nelle Marche e nei territori provinciali». Con una considerazione: «La drammatica attualità che stiamo vivendo deve insegnarci tutti i limiti di una storia politico-sociale parametrata esclusivamente su costi da ridurre e comprimere anche sul versante di diritti fondamentali quali la Sanità e l’Istruzione. Richiamo alla memoria di tutti l’Atto di indirizzo Politico Istituzionale per l’anno 2020 del 7 febbraio scorso da lei proposto, che pone al primo punto delle priorità Lo studente al centro: se ci aiuteremo a realizzare questo, daremo veramente una svolta agli scenari che hanno dominato il discorso pubblico su scuola e formazione, affinché non si parli mai più della scuola come costo sociale da tagliare».

Quindi un auspicio: «Confido nella sua sensibilità e competenza per affrontare e risolvere le criticità delle scuole della provincia e dell’intera Regione». 

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