La provocazione di dj Muniz: «Ho avuto il Covid e sono vaccinato, ma dopo le feste per la Nazionale sabato vi invito tutti a ballare»

La provocazione di dj Muniz: «Ho avuto il Covid e sono vaccinato, ma dopo le feste per la Nazionale sabato vi invito tutti a ballare»
La provocazione di dj Muniz: «Ho avuto il Covid e sono vaccinato, ma dopo le feste per la Nazionale sabato vi invito tutti a ballare»
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Luglio 2021, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:27

PESARO - Ha fatto il giro dei social, e non solo, il video di Dj Minuz, cantante, vocalist e presentatore, che commenta gli assembramenti per le vittorie della nazionale italiana, mettendoli a confronto con le restrizioni ancora in atto per le misure anti Covid. La sua è una denuncia “legittima” da parte di un operatore che non ha potuto lavorare per 16 mesi: dal febbraio 2020 al 27 giugno 2021. 

Bloccati

Ma c’è di più: «Quel video è stato fatto dopo le semifinali, - racconta Fabrizio Minuz- nemmeno dopo i festeggiamenti al ritorno della nazionale di calcio e la mia osservazione va anche più lontano, dalla morte di Maradona alla vittoria dello scudetto dell’Inter. Siamo arrivati all’epilogo finale di una situazione assurda gestita ancora peggio e, comunque sia, adesso ci devono lasciar liberi di lavorare. Tutto quello che abbiamo subito fino a oggi, lede anche i diritti fondamentali delle persone: la nostra è una repubblica fondata sul lavoro e non sull’emergenza sanitaria, quindi bisogna chiedersi che cosa vogliamo essere o cosa vogliamo diventare». Discoteche e dj oltre a un elevato numero di persone che lavorano nel settore, sono da mesi senza prospettive: «È una situazione grottesca dove la nostra categoria è stata quella più devastata: siamo stati additati come ultima ruota del carro, come ambiente dello sballo, di evasori fiscali, un mondo legato a Briatore. Molte delle decine di migliaia di professionalità hanno deciso di abbandonare questa professione e io stesso sono stato indeciso, nonostante sia dal 1989 che faccio questo lavoro». «Il divertimento è una cosa molto seria, questo dico sempre ai miei figli. - prosegue Minuz - Siamo stati anche insultati e discriminati quando Formigli e la dottoressa Viola si fecero delle grosse risate alla richiesta dell’apertura delle discoteche». E poi ci sono i media, che secondo Muniz hanno la loro parte di colpe: «I media non aiutano certo se non a seminare il panico e a tenere alta la tensione. Io ho avuto il Covid e so bene quanto è grave e faccio anche ripetuti appelli alla vaccinazione, ma anche lì: i protocolli medici non sono nemmeno stati aggiornati sulle cure».
Poco rappresentato
Come lavoratore si sente anche mal rappresentato da chi dovrebbe farlo: «Purtroppo abbiamo un sindacato fantoccio, il Silb, cui fa eco un altro nuovo sindacato che ha la stessa potenza di fuoco di un bambino con la pistola ad acqua, il neonato sindacato italiano lavoratori dello spettacolo». 
L’esortazione
Che fare dunque? «Io sabato prossimo, il 17 luglio - chiosa il noto dj - sarò al Living per la serata ed esorterò a ballare i presenti: che differenza c’è tra il ballo e le foto che sono arrivate da Roma con la sfilata degli azzurri sul bus? Autorizzato o no, quel corteo, abbiamo a che fare con persone, al governo, che non sanno fare il loro mestiere: se non era autorizzato lo dovevano fermare, se era autorizzato, per tutti noi, ha dato l’idea che fosse un “tana libera tutti”». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA