Caro bolletta, colpite 20 scuole superiori della provincia di Pesaro e Urbino: in classe luci basse e freddo. Paolini: «I soldi non ci sono, bisogna tagliare»

Caro bolletta, colpite 20 scuole superiori della provincia di Pesaro e Urbino: in classe luci basse e freddo. Paolini: «I soldi non ci sono, bisogna tagliare». Foto generica
Caro bolletta, colpite 20 scuole superiori della provincia di Pesaro e Urbino: in classe luci basse e freddo. Paolini: «I soldi non ci sono, bisogna tagliare». Foto generica
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Ottobre 2022, 04:10

PESARO Una road map di misure urgenti contro l’allarmante caro energia. L’austerity ha bussato in Provincia in seguito alle spropositate bollette del riscaldamento e della luce che ridurranno i consumi nelle 20 scuole superiori del territorio e negli uffici di viale Gramsci. Più freddo in classe e luci abbassate, dunque. Il piano dei tagli necessari da prevedere in bilancio uscirà questa mattina dal consiglio provinciale straordinario monotematico, convocato dal presidente Giuseppe Paolini per le ore 11 e aperto in diretta streaming a sindaci, presidi degli istituti e famiglie colpiti dalla crisi, «in stile anni ’70 - dice - con un contenimento drastico dell’energia necessaria».  


Il dibattito


In sala Pierangeli si parlerà di settimana corta con il sabato in didattica a distanza, blocco dell’attività scolastica pomeridiana, sospensione dei colloqui con i genitori in presenza, palestre solo per gli studenti e nessuna attività delle associazioni, temperature più basse, accensioni della luce ridotte. Scelte drastiche, che Paolini proporrà nella sua comunicazione all’assemblea, chiedendo gli indirizzi politici della maggioranza, scaturiti dal dibattito consiliare. Si tratta di definire gli interventi obbligati sulle finanze dell’ente di viale Gramsci che saranno poi sottoposti ai dirigenti scolastici e agli amministratori locali nelle prossime riunioni in programma. «Il futuro delle Province è incerto, ci vogliono proprio eliminare, ma noi restiamo una realtà molto vicina al territorio - dichiara Giuseppe Paolini, in trasferta a Roma per la chiusura del Festival delle città, la kermesse della Lega delle autonomie locali, guidata dal sindaco Matteo Ricci -.

Nel consiglio monografico di venerdì mattina decidiamo i risparmi da realizzare contro aumenti abnormi. I soldi non ci sono, si dovrà tagliare. Discutiamo del nostro bilancio e di come adeguarlo al caro bollette». I numeri della crisi energetica sono noti. Il costo del riscaldamento nelle scuole superiori è salito da 1 milione e 500.000 euro degli anni passati, a 4 milioni e 100.000 euro delineati, in base ai preventivi del gestore, per il semestre novembre-aprile nei licei e negli istituti tecnici e professionali. Per l’energia elettrica dell’edificio principale e degli uffici tecnici della Provincia, si è passati invece da 6.800 euro della bolletta di luglio a 37.000 euro di quella di agosto. L’importo della luce nelle scuole superiori è invece schizzato da 18.000 euro di luglio a 85.000 euro di agosto. Non ci sono ancora i dati sulle fatture più recenti, quando la frequenza degli istituti è decisamente più alta. 


Il pressing


Il presidente Paolini, che è anche alla guida dell’Upi Marche, l’Unione delle Province italiane, ribadisce che «la copertura finanziaria arriva fino a dicembre, solo con il milione e mezzo preventivato per il riscaldamento delle scuole, sarà poi un punto interrogativo, perché la Province non hanno capacità di manovra sulle entrate, vivono di trasferimenti statali e dei proventi dell’Ipt (l’imposta legata all’immatricolazione delle auto) che quest’anno sono diminuiti di un milione e mezzo di euro. Se i trasferimenti integrativi dello Stato continuano a essere tanto insufficienti, sono stati pari a 190.000 euro, non andiamo avanti e siamo costretti a spegnere luci e riscaldamenti. Servono interventi risolutivi, continueremo a fare pressioni sul Governo». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA