Guinza, Salvini promette: «Seguirò i lavori da 130 milioni». La sindaca: «Spero in un'opera a step, non a spot»

Guinza, Salvini promette: «Seguirò i lavori da 130 milioni». La sindaca: «Spero in un'opera a step, non a spot». Nella foto il traforo della Guinza e, nei riquadri da sinistra, Pierantoni e Salvini
Guinza, Salvini promette: «Seguirò i lavori da 130 milioni». La sindaca: «Spero in un'opera a step, non a spot». Nella foto il traforo della Guinza e, nei riquadri da sinistra, Pierantoni e Salvini
di Eugenio Gulini
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Sabato 5 Agosto 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 08:16

MERCATELLO SUL METAURO - Forse la barzelletta delle incompiute d’Italia, fatta di 40 anni di discussioni, polemiche roventi, confronti e sit in teatrali con sacchi a pelo all'estremità della galleria della Guinza, troverà la parola fine. Due anni e sei mesi di lavori, per un importo complessivo superiore a 130 milioni.

Il collegamento

Sono i numeri degli interventi previsti da Anas sulla E78 Grosseto-Fano per collegare finalmente il versante marchigiano con quello umbro attivando il traforo della Guinza (i cui lavori in precedenza si conclusero nel 2004) seppure con un percorso monodirezionale verso l’Umbria, in attesa del raddoppio della canna e della realizzazione di tutto il tratto a 4 corsie. L’appalto sarà bandito l’11 agosto prossimo. 

Si tratta di lavori particolarmente attesi dal territorio, anche alla luce di una storia piuttosto travagliata. Il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini assicura di essere «in costante contatto con gli amministratori locali e con Anas per accertarmi che il cronoprogramma venga rispettato».

I primi cittadini del Pd

Intanto due sindaci, Feduzi e Ciccolini, rispettivamente di Fermignano e Urbania, del Pd, all’unisono, non sono affatto d’accordo: «Il progetto Fano Grosseto non è stato condiviso con nessuna amministrazione locale». Emanuele Feduzi è sul chi va là: «Rischiamo veramente che, se si apre senza sistemare e metter in sicurezza le frazioni e i paesi transitati, non ci sarà tranquillità stradale.

Nelle nostre vie di comunicazione procedono quasi 15.000 veicoli al giorno. Se non si mettono in sicurezza cittadine come Fermignano, Urbania e Sant’Angelo in Vado questi territori e, soprattutto, chi abita nei pressi della statale, li massacriamo». Mettere in sicurezza significa costruire le circonvallazioni.

Alfiero Marchetti, sindaco a Mercatello sul Metauro dal 1995 al 2005 è, ancora, sfiduciato: «Se n’è discusso poco quando era ora. Sono state adottate soluzioni senza senso, situazioni che non si capisce cosa siano: una superstrada con veicoli leggeri».

Il parere di Luzi

Di parere un po’ diverso è Giannalberto Luzi, ex primo cittadino di Sant’Angelo in Vado, propugnatore dell’apertura a una sola canna della Guinza: «Voglio essere solo costruttivo: una volta aperta la Guinza ad una canna ci sono, nell’Umbria, 10 chilometri di fosso da Pernacciano/San Giustino. Abbiamo bisogno di lavori su questo tratto per portarci all’E45, verso Perugia Roma o verso Cesena Bologna. Non voglio fare polemiche, ma non non sciupiamo ulteriori 130/150 milioni. L’ho detto mille volte, in modo molto sereno, a Francesco Baldelli, assessore regionale alle infrastrutture»

La prudenza

Romina Pierantoni, sindaca di Borgo Pace è prudente: «Aspettiamo di vedere per credere. Non so se dirci fiduciosi. Da quello che leggo sui giornali mi sembra che qualche punto interrogativo ci potrebbe essere. Avanti tutta, comunque, sperando a “step” e non a “spot”. La valle del Metauro, al di là di tutto, oggi più che mai, ha un bisogno vitale di questa infrastruttura viaria».

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