FANO - Incatenato al banco perché non voleva indossare la mascherina durante il periodo pandemico del Covid. Ieri la sentenza per il giovane e per il “costituzionalista”, accusati di turbativa dell’ordine pubblico pesarese.
Prelevato dalla polizia
Un ragazzo di 18 anni (all’epoca dei fatti ndr), Valerio Tellenio, studente dell’istituto Olivetti di Fano nel maggio del 2021 era stato prelevato dalle forze dell’ordine e portato in ospedale per un trattamnto sanitario obbligatorio perché si rifiutava di indossare la mascherina in classe. Il giovane avrebbe creato tensione in classe dicendo a docenti e compagni che la norma che impone l’utilizzo della mascherina «era incostituzionale», arrivando persino a incatenarsi a un banco.
Un atto dimostrativo, guidato - pare - dai precetti contenuti in un opuscolo scritto da quello che lui chiamava il “costituzionalista”. Si tratta del pesarese Lamberto Roberti, 70 anni. Il caso aveva avuto un’eco nazionale con la mobilitazione dei Cobas e del comitato priorità alla scuola, l’intervento dell’associazione contro gli abusi psichiatrici Telefono Viola per il Tso al ragazzo, l’ondata delle contestazioni sui social di no mask, no vax (con manifestazioni davanti al reparto di psichiatria di Pesaro dove era ricoverato il diciottenne).
«Reazione spropositata»
Il giovane era difeso dall’avvocato Nicola Peverelli e il 70enne da Antonella Speranzini.
Il pm ha chiesto 30 giorni di condanna per il giovane e l’assoluzione per Roberti. Il giudice ha assolto entrambi, Tellenio perché il fatto non costituisce reato, Roberti perché mancava la prova dell’istigazione. Peverelli si dice «soddisfatto. Una sentenza che riabilita il ragazzo in una vicenda che lo ha trascinato in pesanti contestazioni e momenti difficili».