By pass ferroviario, tutti contrari al rientro sulla costa a Fosso Sejore. Gli scenari e le divisioni su Metaurilia

Il passaggio del treno sulla ferrovia Adriatica a Fosso Sejore
Il passaggio del treno sulla ferrovia Adriatica a Fosso Sejore
di Lorenzo Furlani
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Sabato 16 Aprile 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 14:52

PESARO - Ma dove si chiuderà il by pass ferroviario Gradara-Pesaro per la velocizzazione del trasporto merci lungo la linea Adriatica? Oltre alla necessità di non perdere i quasi 2 miliardi di euro già stanziati nel bilancio pluriennale dello Stato (di cui 1,2 per Pesaro), l’unico altro aspetto del nervoso dibattito delle Marche sull’arretramento della ferrovia che trova d’accordo tutti gli attori politici è la contrarietà al rientro del corridoio transeuropeo Ten-T lungo la costa a Fosso Sejore.

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La soluzione prospettata nello studio di fattibilità tecnico-economica commissionato dal Ministero delle infrastrutture a Rete ferroviaria italiana, per il tratto di 19 chilometri in cui si deve correggere l’attuale serpentina del tracciato (con la realizzazione di circa 8 chilometri su viadotto e 4,7 in galleria), è l’esecuzione di un traforo sul colle Ardizio che sbucherebbe davanti ai campeggi di Fosso Sejore, sul versante pesarese, mentre il traffico lungo la statale Adriatica passerebbe in un sottopasso ferroviario.

L’impegno per i fondi
Lo stesso sindaco Matteo Ricci, che teme un blocco o il rallentamento del progetto pesarese con il rilancio dell’arretramento per tutte le Marche da parte della Regione, si è impegnato personalmente a reperire i fondi necessari (da lui valutati in 500 milioni di euro) per prolungare il by pass oltre Fano fino a Metaurilia.

Anche perché Ricci deve farsi perdonare dai fanesi l’autonoma collaborazione nel 2018 degli uffici tecnici del Comune con il Ministero per lo studio sul recupero della ferrovia dismessa (la cosiddetta Green line per la mobilità sostenibile), dopo che l’anno precedente aveva firmato con il suo collega sindaco di Fano un protocollo d’intesa che lo vincolava a un progetto comune per liberare dal treno la linea ferroviaria costiera.

Dal canto suo, il sindaco Massimo Seri, senza ipocrisia, ha dichiarato in conferenza stampa in faccia al vicesindaco di Pesaro la netta opposizione dell’amministrazione comunale fanese a questa soluzione tecnica. Peraltro, a Fano si porrebbe un problema di staticità delle mura malatestiane per l’alta velocità e i frequenti passaggi dei treni sotto la Rocca quattrocentesca, dove già con l’attuale traffico si registrano dei distacchi. E il tratto finale di Fosso Sejore è l’unica parte del by-pass pesarese veramente dichiarata “irricevibile” dall’assessore regionale alle infrastrutture, Francesco Baldelli, ovvero il punto di rientro sulla costa.

Per il resto, da Fosso Sejore in giù, sono contrari al passaggio nell’attuale sede ferroviaria del trasporto merci potenziato (partendo inizialmente da 5 treni in più fino a movimentare a regime in tutto 176 convogli merci) tutti i sindaci costieri delle Marche (con l’eccezione della sindaca di Ancona rimasta finora silente).

Una soluzione per tutte le Marche
Le Marche, che hanno voce in capitolo nella conferenza Stato-Regioni, con il presidente Acquaroli sono intenzionate ad aprire una vertenza con il governo di Roma per evitare che il potenziamento del traffico merci (con una frequenza media dei transiti di un treno ogni 8 minuti a regime, che scenderebbe a un treno ogni 5 minuti considerando anche il traffico passeggeri) si scarichi sull’attuale tracciato tra alberghi e spiaggia di tante città costiere.

La richiesta è quella di una progettualità complessiva che salvaguardi, procedendo per stralci, l’economia turistica e la qualità della vita dei marchigiani, con due possibili scenari: l’arretramento tout court della ferrovia e delle stazioni cittadine lungo tutta la regione o il raddoppio della linea creando nel territorio interno due binari di alta o media velocità con poche fermate per il trasporto di passeggeri a lunga percorrenza e di merci e trasformando la ferrovia costiera in una metropolitana di superficie per il trasporto locale (la proposta del 2019 dell’Ordine degli ingegneri di Ancona).

La zona più vocata al turismo
Il risvolto provinciale per il rientro del by pass ferroviario, al netto del no comune a Fosso Sejore, vede profonde divisioni tra i sindaci. Perché l’amministrazione comunale di Fano è contraria alla soluzione di Metaurilia proposta da Ricci, soprattutto nel caso in cui fosse definitiva. La zona a Sud di Fano è quella più vocata al turismo balneare con il maggior numero di attività ricettive.

Ancora più perentorio è il no del sindaco di Mondolfo, Nicola Barbieri, visto che nello stesso comparto turistico rientra il territorio di Marotta. Una soluzione al problema potrebbe scaturire dal fatto che per prolungare l’arretramento fino a Fano non servirebbero in realtà altri fondi perché l’opera sarebbe finanziata con il risparmio per il mancato traforo dell’Ardizio, mentre con altri 5/600 milioni, che anche il sindaco Ricci si è impegnato a cercare (1,2 miliardi in tutto), il tracciato potrebbe essere allungato oltre Marotta, fino al fiume Cesano.

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