Appello corale sul restyling di Sassonia: «Non cancellate l'anfiteatro Rastatt per un'anonima terrazza»

Appello corale sul restyling di Sassonia: «Non cancellate l'anfiteatro Rastatt per un'anonima terrazza»
Appello corale sul restyling di Sassonia: «Non cancellate l'anfiteatro Rastatt per un'anonima terrazza»
di Massimo Foghetti
2 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Novembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:12

FANO - All’inizio è stato il rammarico per la perdita dei parcheggi a caratterizzare la reazione di diversi cittadini, soprattutto residenti e operatori economici, alla presentazione del waterfront di Sassonia, poi quando si è presa più coscienza dei cambiamenti in atto, comprensivi anche della cancellazione dell’anfiteatro Rastatt, è questa decisione che viene maggiormente contestata. 

Funzionale e moderno

Questo luogo infatti a distanza di anni mantiene intatta tutta la sua funzione e la sua modernità. In grado di contenere circa mille spettatori fu a suo tempo una delle strutture più significative della passeggiata di Sassonia, realizzata dall’architetto Gianni Lamedica, di cui proprio ieri si sono celebrati i funerali. E ancora oggi è attualissimo. Distruggerlo a molti cittadini appare non solo uno spreco di denaro pubblico, ma anche una ferita a unimmagine consolidata di Fano che non è né degradata né superata.

Dopo alcune voci isolate, si sta formando un vero e proprio comitato di protesta. E’ un provvedimento che fa male ai sentimenti e quindi colpisce nell’intimo. Sergio Schiaroli da ex segretario provinciale della Federconsumatori ha dato voce al sentire comune, esprimendo il dispiacere perché un riferimento alla gioventù scompare.

Luogo di spettacoli

L’anfiteatro era infatti luogo di giochi, luogo di esibizioni, di spettacoli, di incontri, di cerimonie; qui è decollato grazie al gospel anche il Festival Fano Jazz by the sea e si sono esibite tante scolaresche. Sostituirlo con una terrazza piuttosto anonima, piatta, senza sedute, significa fare piazza pulita dei ricordi, ed eliminare un luogo di incontro molto partecipato.

Per Davide Dini se è giusto rivedere sul lungomare di Sassonia la passeggiata del Lisippo, l’anfiteatro è l’unica struttura da non toccare. Si rammarica anche Andrea Maldini. «Non riesco – ha evidenziato sui social - a dire addio alla rotonda di Fano, i miei occhi sono un fiume in piena, lentamente ripenso ai bei momenti, ora la rotonda la vedremo solo in foto, un lontano ricordo».

Le critiche sui social

«Una volta al Lido – replica Jack Simon - esisteva un bel giardino all’italiana, cancellato per far posto ad un’insignificante cavea. Mentre qui in Sassonia, stanno per cancellare la rotonda sul mare, uno dei simboli dell’estate, per far posto ad un’anonima colata di cemento squadrato. Quando la politica ragiona al contrario, gli sbagli ricadono sui cittadini! Si può riqualificare senza stravolgere l’identità dei luoghi storici?». Tutti i commenti e le proteste si riassumono alla fine in poche parole: «Fermate tutto, finché siamo ancora in tempo!».

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