FANO - Una festa della donna celebrata con parole e gesti nel segno della riconciliazione.
La manifestazione incentrata su una pedalata collettiva è partita in sordina nel cortile del palazzo comunale, con l'adesione di un piccolo plotone di partecipanti, ma poi ha ricevuto nuove adesioni via via, fino a rinfoltirsi nella meta finale dell'aeroporto.
Quest'anno la festa dell'8 marzo è stata pensata - come ha messo in evidenza la consigliera comunale di Sinistra Unita Carla Luzi - come una giornata di riconciliazione.
Così è stato reso omaggio a Leda Antinori, eroina della Resistenza fanese, e a Norma Cossetto, violata e poi gettata nelle foibe dai partigiani di Tito. Alla partenza hanno illustrato il valore dell'iniziativa l'assessore alle pari opportunità Marina Bargnesi e il sindaco di Fano Massimo Seri, mentre Carla Fucci ha letto brani significativi sul senso della festa e sull'espressione di cosa vuol dire essere donna.
Quindi il tema della violenza purtroppo continua ad essere predominante nella festa delle donne. A questo proposito simbolo della libertà delle donne è diventato il parco dell'aeroporto. Non soltanto perché l'idea di parco già di per sé fornisce una sensazione di libertà: dall'area verde che confina con il quartiere di Vallato lo sguardo si spinge fino a Monte Catria e il passo del Furlo; ma anche perché per dare questa ampia superficie alla città hanno lottato soprattutto le donne, tenendo vivo quell'obiettivo che proposto inizialmente da Lucio Polverari non è stato mai fatto cadere.
E proprio all'aeroporto è terminata la pedalata organizzata per celebrare la festa delle donne. Si tratta comunque di un obiettivo che, seppur più a portata di mano oggi rispetto a ieri, non è stato ancora raggiunto.