Una missione di soccorso all'inferno, nella grotta tra le più profonde al mondo. Quattro tecnici e un medico, tutti marchigiani, fanno parte della squadra italiana di Soccorso Alpino e Speleologico arrivata oggi in Turchia per recuperare uno speleologo statunitense di 40 anni bloccato (da una emorragia interna improvvisa) in una grotta a oltre 1000 metri di profondità. La spedizione internazionale era partita a fine agosto con la partecipazione di speleologi ungheresi, rumeni, americani e ungheresi. I colleghi della spedizione hanno richiesto assistenza all’ECRA, l’organizzazione europea che raggruppa i servizi nazionali di soccorso in grotta, cercando inizialmente un team medico capace di scendere a -1000 metri per fornire cure mediche urgenti all'americano colpito da una emorragia interna. Contestualmente è stata aperta una raccolta fondi a favore del mantenimento della logistica delle operazioni di salvataggio. Caso più unico che raro: aiuto e vicinanza sono arrivati anche dall'Unione Speleologi Russi.

I marchigiani, tutti dell'Anconetano, (tre istruttori nazionali di soccorso ipogeo, un tecnico di soccorso in grotta e la dottoressa Cristiana Pavan, di stanza a Torrette operando sull'elisoccorso e che fa parte della commissione soccorso alpino). Di primissima mattima sono partiti da Fiumicino insieme ad altri tre colleghi tecnici (dalla Toscana, Lombardia e Friuli) più un componente della direzione nazionale del Soccorso Alpino Speleologico).
Partiti questa mattina dall'Italia
L'equipe speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, composta complessivamente da 8 persone, è partita questa mattina per la Turchia per supportare le operazioni di recupero dello speleologo bloccato a circa 1000 metri di profondità in una grotta - denominata grotta del Morca - nella provincia di Mersin. La grotta, tra le più profonde al mondo, raggiunge una profondità di oltre 1.200 metri. Lo speleologo, di nazionalità americana, impossibilitato a proseguire autonomamente a causa delle sue condizioni di salute, è bloccato dalle prime luci dell'alba di domenica.
Task force internazionale
Gli speleologi che erano con lui hanno allertato i soccorsi coinvolgendo le autorità turche e internazionali. Sul posto, oltre ai soccorritori turchi, sono già presenti squadre di soccorso speleologico provenienti dalla Bulgaria, dalla Polonia e dall'Ungheria. Al momento, alcuni soccorritori hanno raggiunto lo speleologo statunitense, fornendo le prime cure mediche. Gli 8 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico arriveranno nel pomeriggio di oggi nella zona delle operazioni, con l’incarico di collaborare nell’assistenza sanitaria e valutare le condizioni della grotta per pianificare e gestire al meglio le operazioni di recupero. È possibile il coinvolgimento di ulteriori squadre di soccorso del CNSAS provenienti dall'Italia. Della vicenda sono interessati il Dipartimento di Protezione Civile e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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