Milano, tentato stupro in casa: l'aggressore della dottoressa è un turista americano di 29 anni. Lei: «Ho pensato di morire»

L'uomo arrestato aveva dichiarato di essere un cittadino del Gambia

(Foto da La vita in diretta)
(Foto da La vita in diretta)
4 Minuti di Lettura
Sabato 13 Maggio 2023, 09:16

L'uomo arrestato a Milano con l'accusa di tentata violenza sessuale, tentata rapina aggravata e lesioni personali dopo aver aggredito una dottoressa polacca di 43 anni nella sua casa al quarto piano di un condominio in via Washington non è un gambiano di 22 anni. Bensì un turista statunitense di 29 anni​. L'errore - dovuto a un nome sbagliato fornito proprio dall'uomo, che era senza documenti - è emerso nell'ordinanza con cui il gip Daniela Cardamone ha convalidato l'arresto del 29enne con le ipotesi di reato formulate dal pm Paolo Filippini. 

L'interrogatorio di garanzia

Nell'interrogatorio di garanzia, l'aggressore si è difeso dicendo di essere entrato nel palazzo "perché cercavo la stazione ferroviaria" e "non ero né ubriaco, né altro". "Non ricordo di aver aggredito nessuno, ricordo invece di essere stato io attaccato", ha giurato. "Ho cercato solo di difendere me stesso, quando ho visto questa persona uscire.

Mi sono seduto all’interno del luogo e ho visto un’altra persona più anziana con la pistola che veniva verso di me", ha detto davanti al giudice, riferendosi evidentemente al 90enne che lo ha bloccato. L'uomo, stando a quanto filtrato, pare fosse venuto in Italia per un matrimonio e sarebbe stato diretto a Venezia per salire su un aereo diretto a New York e poi a Los Angeles. Inoltre, soffrirebbe di disturbi psichici.

L'aggressione alla donna: cosa era successo

Un assalto folle e violentissimo, avvenuto proprio nel luogo in cui la donna credeva di essere più al sicuro. Il giovane l'avrebbe presa di mira per strada, nell'elegante via Washington, quando l'ha vista avvicinarsi al palazzo e infilare le chiavi nella serratura. Non ci ha pensato due volte. Senza alcuna esitazione, avrebbe atteso che la vittima aprisse il portone di ingresso e con un piede lo ha tenuto fermo per impedirne la chiusura.

L'avrebbe seguita nell'androne, per le scale. Un condomino gli ha chiesto chi fosse e dove stesse andando: «Da un amico», ha mentito il 23enne. Poi ha trovato l'appartamento. La porta era semiaperta e lui è riuscito a entrare senza alcuna fatica. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'uomo si trovava lì per mettere a segno un furto. Quando la vittima ha reagito, le è saltato addosso. Colpendola diverse volte con pugni e schiaffi al volto, l'avrebbe spinta a terra e si sarebbe messo a cavalcioni su di lei. A quel punto, forse nel tentativo di abusare di lei, le avrebbe anche strappato la camicia. La donna ha tentato in tutti i modi di difendersi, chiedendo aiuto a squarciagola e provando a reagire anche fisicamente. Soltanto quando gli ha dato un calcio, è riuscita a liberarsi. Finché alcuni vicini di casa non sono accorsi. In particolare un pensionato di 94 anni si è presentato con una scacciacani in mano: il 23enne a quel punto si è fermato. E' rimasto sotto tiro dell'uomo sino all'arrivo dei carabinieri, mentre la donna, 44 anni, in lacrime, veniva soccorsa dagli operatori del 118 .

Il racconto dell'uomo

L’uomo, che si chiama Bruno, in un’intervista al Corriere della Sera spiega cosa è successo: «Ho sentito gridare la signora, sono uscito e l’ho vista seduta per terra sul pianerottolo vicino alla porta, disperata, con la faccia insanguinata che ripeteva “È ancora dentro, è ancora dentro”. Mentre arrivavano altri inquilini, la signora diceva che un uomo l’aveva seguita, era entrato in casa dietro di lei e l’aveva malmenata. Stava ancora dentro, ma nessuno aveva il coraggio di fare qualcosa, di entrare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA