Aguzzi e Giorgia Latini, ecco le sorprese. Pesaro tris. Tisi e Silvetti esclusi. A Carloni le attività produttive, a Castelli sisma e bilancio

Aguzzi e Giorgia Latini, ecco le sorprese. Pesaro tris. Tisi e Silvetti esclusi. A Carloni le attività produttive, a Castelli sisma e bilancio
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 03:55

ANCONA Il colpo di scena che non ti aspetti. Che qualche tassello del puzzle potesse cambiare, era nell’ordine delle cose. Ma che la deputata della Lega Giorgia Latini lasciasse il parlamento per entrare nella giunta Acquaroli, era oltre ogni pronostico.

Dopo la lunga giornata della trattativa tra i commissari di centrodestra, ieri a Roma, la squadra che governerà le Marche per i prossimi cinque anni ha assunto contorni diversi da quanto previsto fino a ieri, con la quota rosa della squadra che risulta il vero elemento di novità, insieme allo switch interno a Forza Italia. Fuori l’anconetano Daniele Silvetti, dentro il sindaco di Colli al Metauro (ed ex di quello di Fano) Stefano Aguzzi, che con Mirco Carloni della Lega e Francesco Baldelli di Fratelli d’Italia, andrà a comporre un clamoroso trittico pesarese nella giunta marchigiana, impresa non riuscita neppure all’era Ceriscioli (che di Pesaro era).


Il puzzle cambia
L’appuntamento nella Capitale era fissato per le 13,30 e dopo un primo giro di carte, il governatore Acquaroli e i responsabili dei quattro partiti di centrodestra - Marchetti per il Carroccio, Prisco per Fdi, Battistoni per Fi e Saccone per l’Udc - hanno aggiornato il tavolo alle 18, proseguendo nel negoziato per definire l’assetto della giunta, dalla quale resterà fuori la provincia di Fermo. A sorpresa, la Lega ha calato il jolly con l’onorevole Latini, che lascerebbe il suo incarico a Montecitorio per un posto a palazzo Raffaello. Il suo nome andrebbe a sostituire quello della fermana Daniela Tisi, circolato nei giorni scorsi per l’assessorato a Cultura e Turismo. Con Latini in Regione, in Parlamento si libererebbe uno scranno per Mauro Lucentini, primo dei non eletti alle Politiche del 2018 nel collegio Marche sud. Molti imprenditori del Fermano avevano fatto quadrato attorno alla sua figura per fargli avere un assessorato, ma questa promozione sul campo ha comunque valore. Si tratterebbe di uno scambio di ruoli istituzionali in casa Lega, insomma, con la deputata in uscita che andrebbe a rappresentare la quota rosa della squadra di Acquaroli e la provincia di Ancona: anche se da tempo vive ad Ascoli Piceno, è nata a Fabriano.

Tra i forzisti, si diceva, alla fine a spuntarla è stato Aguzzi, rimasto fuori dall’emiciclo – benché fosse l’azzurro più votato a livello regionale – per uno scherzo del meccanismo dei resti.


Scambio in corsa
A lui dovrebbe andare la tanto ambita delega all’Agricoltura, sulla quale si stava profilando un pericoloso braccio di ferro tra Lega ed Fdi. Acquaroli non ha mai fatto mistero di stimarlo molto, e la proposta di Gianluca Pasqui, avanzata dal partito, non è stata accolta perché un suo ruolo in giunta avrebbe fatto scattare un seggio in Consiglio per il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, effetto domino che avrebbe portato al voto una città difficile da riprendere per il centrodestra. Per il resto, i tasselli sono rimasti al loro posto. A Carloni andranno, oltre alla vicepresidenza di giunta, le Attività produttive e l’Internazionalizzazione, mentre all’altro assessore in quota Carroccio, Filippo Saltamartini - espressione della provincia maceratese - spetterà la madre di tutti gli assessorati: la Sanità. L’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli (Fdi) si prenderà Bilancio e una delega speciale sul terremoto, mentre al collega di partito Baldelli andrebbero Infrastrutture ed Aree interne. Chiude il cerchio la presidenza del Consiglio all’Udc, con l’osimano Dino Latini che assumerà la guida dell’assemblea legislativa. 


Cosa è successo
All’incontro fiume del pomeriggio, sono seguiti in serata confronti tra singoli partiti con i rispettivi leader nazionali ed è stata rinviata ad oggi la chiusura definitiva. Se c’è ancora margine per qualche limatura, sarà solo sulle deleghe minori: questo è l’assetto raggiunto dopo settimane di lavoro. E restando questo lo schema, la prima cosa che balza all’occhio è - insistiamo - lo sbilanciamento sulla provincia pesarese, con deleghe di tutto rispetto. Ancona, tanto per cambiare, non ottiene nulla se non di rimbalzo (la Latini, che rappresenta iol capoluogo della Regione per modo di dire). Soprattutto: Fermo resta scoperta, a quota zero, ma avrà un deputato in più. Questione di scelte. E di punti di vista.

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