ANCONA - Per ora, niente manovra Covid. L’annunciato secondo tempo del bazooka di ceriscioliana memoria – la piattaforma da 210 milioni di euro varata nel 2020 per contrastare il contraccolpo economico della pandemia - deve attendere. Pesano infatti sulle casse regionali gli altissimo costi sanitari, solo in parte coperti dallo Stato (nel 2020, il conto è stato di 191 milioni, di cui 98 drenati dal bilancio regionale; per il 2021, la stima è di 115 milioni di euro, tra risorse statali e regionali), ed il mancato ristoro delle entrate tributarie.
Prudenza e cautela
Un quadro che ha imposto prudenza e cautela. Le questioni più urgenti, tuttavia, sono state trattate all’interno dell’assestamento di bilancio 2021/2023 - approvato lunedì dalla giunta - che cuba 178 milioni di euro, di cui 40 milioni per accantonamenti e partite tecniche e 138 milioni per finanziare nuovi interventi. Già nel 2021 sono previsti 77 milioni, poi 32 milioni nel 2022 e 29 milioni nel 2023. È stato l’ultimo atto deliberato prima che tutta la giunta finisse in isolamento fiduciario, in seguito alla riscontrata positività al Covid proprio dell’assessore al Bilancio Guido Castelli, che ieri ha partecipato da remoto ad un incontro tra governatori, assessori regionali al Bilancio ed i gruppi parlamentari durante il quale si è chiesto che, nella legge di bilancio nazionale, «vengano tenute in debito conto sia la rifusione delle spese, sia la previsione di fondi aggiuntivi per garantire le mancate entrate che si sono verificate a causa della stessa crisi sanitaria», spiega Castelli.
La coperta corta
«Ho lavorato più oggi (ieri, ndr) in quarantena, che in una giornata normale», ironizza l’assessore, che sull’assestamento aggiunge: «abbiamo messo in campo risorse molto importanti, benché la misura risenta di una stagione in cui i conti delle Regioni potrebbero essere messi a repentaglio da un governo che ancora lesina denaro verso chi ha dovuto fronteggiare l’emergenza sanitaria.
L’anticipazione
«Tra gennaio e febbraio 2022 – prosegue Castelli –, scadono infatti le salvaguardie che il sistema di garanzie pubbliche aveva stabilito per far respirare le imprese sull’indebitamento. Abbiamo quindi pensato di anticipare, con poco meno di 10 milioni, risorse per garantire la tenuta del sistema imprenditoriale che potrebbe avere problemi non indifferenti allo scadere delle moratorie. La nostra strategia va nel senso di sostenere in maniera strutturale le imprese e non solo in forma di ristori, che pure sono stati previsti per alcuni specifici interventi in favore di settori particolarmente colpiti e non ancora adeguatamente sussidiati». Ci sono poi 16 milioni di euro per il turismo (di cui 2,5 milioni per Villa Buonaccorsi nel 2022), 3,5 milioni di contributo al comune di Ancona per Lungomare Nord, 4,9 milioni di contributi ai Comuni per gli investimenti, 7,4 milioni per il sociale e 4 milioni per la cultura. Ultimo ma non ultimo, il capitolo del cofinanziamento per i fondi europei Fesr, Fes e Psr, pari ad 11 milioni di euro, «cifra che raddoppierà dal prossimo anno perché, con nuova programmazione, viene aumentato del 76% il plafond delle risorse che arriveranno da Bruxelles», conclude l’assessore.
m. m.
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