«A Pesaro sbarcano i migranti». Ma le condizioni del mare fermano la nave al Sud: ecco dove sbarcherà

«A Pesaro sbarcano i migranti». Ma le condizioni del mare fermano la nave al Sud: ecco dove sbarcherà
«A Pesaro sbarcano i migranti». Ma le condizioni del mare fermano la nave al Sud: ecco dove sbarcherà
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Febbraio 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 11:34

PESARO Cambio di rotta per Sea Eye 4: Pesaro - individuato in un primo momento come porto di destinazione dal Ministero dell’Interno - non accoglierà i 109 migranti che, l’altro ieri, la nave Ong (foto Pietro Bertora tratta dai social della Ong) ha salvato al largo della Libia. Le difficili condizioni meteo dell’Adriatico, che danno mare molto mosso, hanno sconsigliato di far continuare all’imbarcazione la navigazione fino al porto marchigiano. Così nel pomeriggio, il Viminale ha comunicato il contrordine: lo sbarco dei profughi avverrà in un porto del Sud, tra la Puglia e la Calabria. Intanto però, la giornata di ieri è stata ricca di colpi di scena. In principio, un dispaccio dal Ministero nel corso del Tavolo convocato in Prefettura sulla sicurezza di “Pesaro 2024 - Città della cultura”. 

 


Il video


Annuncia che Pesaro, dopo Ancona, deve organizzarsi per accogliere le 109 persone salvate dalla Sea Eye 4 nella notte di giovedì. Scatta pertanto la mobilitazione del Comune, dell’Ast1, della Protezione Civile e della Croce Rossa ma in parallelo, serpeggia il malumore che il sindaco Matteo Ricci rende pubblico alle 13 in un video sui social. Prima rassicura: «Come amministrazione siamo pronti a fare la nostra parte per garantire la migliore accoglienza». Poi passa all’attacco: «Da sindaco e da essere umano, mi chiedo però se sia normale che l’imbarcazione debba fare oltre 2mila chilometri per raggiungere la sua meta».


L’accoglienza


E ribadisce: «crediamo nell’accoglienza diffusa e faremo la nostra parte fino in fondo, ma riteniamo anche che questo meccanismo sia disumano e non vada incontro alle esigenze di salvataggio perché rende ancora più difficile la vita di poveri disperati».

Poche ore dopo, tra le 17 e le 18, il cambio d’ordine dal Ministero: Pesaro non sarà il porto di destinazione della Sea Eye 4. Ricci replica al cambio di rotta ribadendo: «Noi eravamo pronti per una accoglienza seria e diffusa. Spero che sia stato deciso di far attraccare la nave in un porto più vicino e sicuro. Comunque, è disumano tenere su una nave persone, fra cui dei bambini, in condizioni psico-sociosanitarie precarie per tanti giorni e per migliaia di chilometri. L’approdo in porti lontani - sentenzia - è irrazionale». E in un attimo la macchina si ferma. Annullata la riunione in Prefettura prevista alle 10 di questa mattina, annullata la conta del materiale sanitario, del personale e dei volontari, interrotto il recupero di vestiti, di scarpe, di coperte e pure dei giocattoli.

 
I salvataggi


«Sapevamo che c’erano tanti bambini - spiega l’assessore pesarese all’Operatività, Enzo Belloni - ed è stato ovviamente uno dei nostri primi pensieri». Perché tra i 109 migranti soccorsi in due diverse drammatiche missioni, c’erano non meno di 35 minori. Nella prima, sono state salvate 32 persone che viaggiavano da sei giorni su un barchino di metallo con a bordo due cadaveri, tra cui la mamma di un neonato. Mentre nella seconda, sono state messe in salvo 77 migranti. Véronique Angeletti
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA