Oltre 8mila marchigiani caduti nella rete delle truffe online: persi in media 2mila euro

Oltre 8mila marchigiani caduti nella rete delle truffe online: persi in media 2mila euro
Oltre 8mila marchigiani caduti nella rete delle truffe online: persi in media 2mila euro
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:10

ANCONA - L’anno scorso, circa 8mila marchigiani sono caduti nella rete dei cybercriminali. Il 32% aveva tra i 27 e i 40 anni, il 22% tra i 41 e i 56 e l’11% tra 57 e 64 anni. «Con perdita media per ogni ingannato stimata oltre 2mila euro» precisa l’avvocato pesarese Floro Bisello, il segretario nazionale dell’associazione a difesa dei Consumatori.

Il quadro

Stima inoltre che nell’anno in corso si sia verificato un attacco di phishing (false e-mail) ogni 11 secondi e, considerando che quasi l’1,2% sono dannose, con il Smishing (truffa tramite sms) rappresentano oltre il 60% di tutti gli attacchi di social engineering.

Ma il peggio è che la truffa tramite il cellulare tende ad andare a segno proprio perché lo smartphone è di immediato utilizzo. Di fatto le percentuali di clic in risposta agli sms oscillano tra il 9 e il 15% mentre è solo del 1,33% dal computer. «La gente deve smettere di pensare che capita solo agli altri - avverte l’avvocato - soprattutto con l’arrivo delle festività natalizie, periodo in cui si prevede che aumenteranno le truffe». Tra il 2020 ed il 2021 sono state prese di mira dai cybercriminali in media 1,3 persone ogni 1.000, con una crescita del 16% rispetto al 2019 e nel 2023, il trend continua a crescere. Cita le e-mail simili a quella del sito Intesa Sanpaolo che hanno rubato ad un correntista 4400 euro. 

I casi

O il caso di una commercialista di Ancona che proprio per non cadere nel mirino di pirati informatici ha dato le sue credenziali ad una falsa e-mail di Banco Posta ed è stata spogliata di 50mila euro con 4 bonifici indirizzati a conti correnti di 4 banche differenti intestati a prestanomi. O ancora la storia della sim clonata di un imprenditore pesarese a cui sono stati sottratti 37.500 euro. «Poi – aggiunge – c’è il pericolo del Vishing. Truffa telefonica che convince di un investimento redditizio, di una persona cara nel bisogno, fa leva sulla paura e l’altruismo ed offuscando la capacità di giudizio della vittima gli sottrae denaro e dati sensibili». Senza dimenticare la tecnologia Nfc o contactless. «Con un cellulare dotato di una specifica app – avverte - un truffatore, avvicinandosi, può carpire i dati della carta e fare le transazioni senza codice di sicurezza». Come difendersi? «Procedere giudizialmente con una denuncia-querela - risponde - è inutile perché spesso i truffatori non hanno nulla. Mentre come Adusbef presentiamo ricorsi avanti l’Arbitro bancario e finanziario (ABF) corredati di documentazione probatoria e nei casi citati ha portato risultati». Spiega che la legge impone alle banche l’obbligo di risarcire i clienti truffati a causa di falle dei sistemi di sicurezza degli istituti e di rispondere al danno patito dal cliente per responsabilità oggettiva aggravata, salvo che dimostri di aver adottato tutte le misure per evitare il danno e se l’utente ha agito con dolo o colpa grave. 

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