Le Regioni (con in testa le Marche) ai ministri Schillaci e Giorgetti: «Così la sanità rischia il collasso»

Le Regioni (con in testa le Marche) ai ministri Schillaci e Giorgetti: «Così la sanità rischia il collasso»
Le Regioni (con in testa le Marche) ai ministri Schillaci e Giorgetti: «Così la sanità rischia il collasso»
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 14 Gennaio 2023, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:34

ANCONA - L'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha fatto da apripista. Durante la Giornata delle Marche, il 10 dicembre scorso a Fermo, ha anticipato al ministro Orazio Schillaci le richieste delle Regioni sui nodi da sciogliere nella sanità pubblica. A un mese di distanza una nuova missiva arriva sulle scrivanie del ministro Schillaci e del responsabile del dicastero dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: una lettera firmata dal coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini, a nome di tutti gli assessori regionali alla sanità. Con in testa, ovviamente, Saltamartini. 

«La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall'insufficiente livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale - si denuncia nella missiva - dal mancato finanziamento di una quota rilevante delle spese sostenute per l'attuazione delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 e per l'attuazione della campagna vaccinale, dal considerevole incremento dei costi energetici sostenuti delle strutture sanitarie e socio assistenziali, pubbliche e private accreditate, dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dei servizi per effetto dell'andamento inflattivo».

Le Regioni ai ministri Schillaci e Giorgetti: «La sanità rischia il collasso»

«A questo si aggiungono le gravi problematiche che riguardano il fabbisogno di personale, dipendente e convenzionato, le cui carenze hanno raggiunto un livello di criticità insostenibile e trasversale a molteplici settori e servizi sanitari, con conseguenti disservizi che sono, purtroppo, oggetto delle cronache quotidiane - ricordano le Regioni -.

Questa situazione nei prossimi anni è destinata a peggiorare per effetto del personale dipendente e convenzionato che andrà in quiescenza, la cui consistenza è decisamente superiore a quella delle risorse umane formate che potranno essere impiegate. Non di meno ci preoccupa la pericolosa disaffezione o 'crisi di vocazionè che sta vivendo il personale afferente il Ssn e in settori estremamente delicati, ma cruciali e strategici per la tenuta del Servizio sanitario stesso, come quello legato all'emergenza».

Le Regioni richiamano il Governo a «programmare rapidamente un intervento straordinario e strategico, non di natura meramente emergenziale, in grado di proporre delle soluzioni, prontamente attuabili ed idonee ad affrontare nell'immediato la carenza di personale sanitario e la crisi finanziaria di cui, da ormai tre anni versano i sistemi sanitari regionali». Per questo chiedono «con la massima urgenza, un incontro politico in presenza con gli assessori alla Salute delle Regioni e delle Province autonome»

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