Chiudo bottega, in 10 anni le Marche hanno perso un artigiano su cinque

Chiudo bottega, in 10 anni le Marche hanno perso un artigiano su cinque
Chiudo bottega, in 10 anni le Marche hanno perso un artigiano su cinque
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 27 Agosto 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:16

ANCONA - Le Marche del saper fare chiudono bottega sempre più spesso. Negli ultimi dieci anni il numero degli artigiani attivi nella nostra regione è sceso da 72.077 a 56.514, con un calo del 21,6% che piazza le Marche al secondo posto (dopo l’Abruzzo, -24,3%) della classifica sul declino della presenza artigiana in Italia.

Un trend fotografato da uno studio della Cgia di Mestre, secondo cui tra il 2012 e lo scorso anno in Italia si sono perse 325mila imprese artigiane. Un declino interrotto soltanto da un piccolo rimbalzo post-Covid, visto che solo negli ultimi dieci anni solo nel 2021 la platea complessiva è aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente, segnato pesantemente dalla pandemia. 
Più della media
Le Marche dell’artigianato sono scese da 72.077 imprese a 56.514 (-21,6%) pagando dunque un pegno più pesante, sia rispetto alla media nazionale (-17,4%) che del Centro Italia (-18%). La provincia che accusa le perdite più consistente è quella di Ascoli Piceno (che accorpa anche i dati di Fermo), con un -23,8% che la colloca all’8° posto della classifica nazionale. Poco più dietro (11esima) c’è Pesaro Urbino (-23,5%), Macerata è al 17° posto con -21,5%, mentre la provincia che è riuscita a contenere meglio l’emorragia di artigiani è quella di Ancona (-17,2%) che si piazza 58esima tra le 103 province italiane.
Il report del Centro studi dell’associazione Artigiani e piccole imprese di Mestre (Venezia) parte dagli ultimi dati resi disponibili dall’Inps, secondo cui nel 2022 si contavano in Italia 1.542.299 artigiani, rispetto al 1.866.904 del 2012.

Nell’ultimo decennio sono state Vercelli e Teramo le province che, con il -27,2%, hanno registrato il calo più consistente. Seguono Lucca con il -27%, Rovigo con il -26,3% e Massa-Carrara con il -25,3%. Le flessioni più contenute si registrano a Trieste con -3,2%, Napoli (-2,7%) e Bolzano (-2,3%). In termini assoluti le province che accusano le perdite più cospicue sono state Torino con -18.075 artigiani, Milano (-15.991) e Roma (-8.988). Quanto alle Regioni, oltre alla flessione record dell’Abruzzo (-24,3%) e al secondo posto delle Marche (-21,6%) sul podio dei territori che in proporzione al totale perdono più artigiani c’è il Piemonte, con il -21,4%. In valore assoluto, le perdite più pesanti hanno interessato la Lombardia (-60.412) il Piemonte (-38.150) e il Veneto (-37.507).

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