Infortuni sul lavoro, in 9 mesi 19 vittime e oltre 12mila denunce. La Uil: «La maggior parte riguarda giovani»

Infortuni sul lavoro, in 9 mesi 19 vittime e oltre 12mila denunce. La Uil: «La maggior parte riguarda giovani»
Infortuni sul lavoro, in 9 mesi 19 vittime e oltre 12mila denunce. La Uil: «La maggior parte riguarda giovani»
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Venerdì 10 Novembre 2023, 16:16

ANCONA Da gennaio a settembre sono state 12.482 denunce di infortunio con 19 vittime nelle Marche, secondo i dati aggioranti dell'Inail. L'ultimo, in ordine cronologico, è avvenuto nei cantieri Quadrilatero di Camerino, dove un operaio di 21 anni e caduto in una buca profondissima salvandosi per miracolo.

Rispetto ai primi nove mesi del 2022 le denunce sono diminuite (-13.48%), ma per la Uil Marche è un calcolo comunque inaccettabile. «Senza contare – spiega la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli – che la maggior parte degli infortuni riguarda il giovani e questo può essere in parte spiegato da una minore esperienza lavorativa ma anche da una maggior precarietà dei contratti e da una mancata formazione».

Infortuni sul lavoro, 19 vittime e 12mila denunce nelle Marche

Se guardiamo alle classi di età, si assiste ad un aumento di denunce nelle fasce fino a 14 anni, che passano da 740 a 880 casi (+18,9%), e 15/19 anni, che passano da 542 a 597 denunce (+10.1%).

Il dato totale degli infortuni comprende anche 19 morti nei primi nove mesi dell’anno in corso. Dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, che analizza i dati ufficiali Inail,  emerge che le Marche sono in zona arancione, con un’incidenza di infortuni mortali superiore al valore medio nazionale.

I dati per provincia

La provincia che ha l’indice peggiore è Ancona che, con 8 mortali (esclusi quelli in itinere) su 195.986 occupati, ha un indice di 40,8. Segue Fermo con 28 davanti ad Ascoli (23,2), Pesaro-Urbino (19) e Macerata (15,7). Per quanto riguarda gli infortuni mortali sono i lavoratori di età più avanzata (gli over 65 anni) a essere più a rischio rispetto ai più giovani, dato in parte spiegabile con la minore reattività nelle situazioni di pericolo e alla troppa sicurezza nello svolgere attività abitudinarie. 

«Il panorama descritto è a dir poco sconfortante  – conclude la segretaria Mazzucchelli - è necessario aumentare i controlli ispettivi, condividere una migliore organizzazione del lavoro e migliorare la formazione dei lavoratori. Amareggia il fatto che in una situazione del genere, diffusa in tutta Italia, il Governo riversi i 2 miliardi dell'avanzo di bilancio 2022 dell' Inail nella contabilità generale anziché investire sul fronte della sicurezza. Occorre una maggiore sinergia tra aziende, parti sociali, autorità pubbliche e istituzioni ovvero di tutti gli attori interessati alla sicurezza sul lavoro. E poi ci vuole coraggio nella fermezza. Come è stato istituito l’omicidio stradale per i tanti incidenti mortali, allo stesso modo dobbiamo istituire l' omicidio sul lavoro e impedire alle imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza di partecipare ad appalti pubblici».

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