Per la zona bianca c'è da attendere, solo due province hanno i numeri in regola. Ecco quando sarà possibile

Per la zona bianca c'è da attendere, solo due province hanno i numeri in regola. Ecco quando sarà possibile
di Maria Teresa Bianciardi e Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Maggio 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 22:32

ANCONA - Le Marche vedono il bianco all’orizzonte. Nella migliore delle ipotesi, dal 14 giugno. Altrimenti, dal 21 (salvo ovviamente imprevedibili colpi di coda del virus che in questo momento non sembrano però nell’ordine delle cose). La flessione della curva epidemiologica prosegue senza particolari contraccolpi legati alle riaperture ed i ricoveri scendono per la prima volta dopo mesi sotto quota 200 (187). Il parametro per accedere alla fascia di rischio più bassa, quella che più si avvicina ad un ritorno alla normalità, è un tasso di incidenza di 50 casi positivi su 100mila abitanti e la nostra regione si sta dirigendo a grandi falcate verso quel traguardo.

L’analisi
Il dato degli ultimi sette giorni si assesta su 59 e se sia nella giornata di oggi che in quella di domani il numero di positivi resterà sotto quota 104 (sotto i 208 in totale), centreremo l’obiettivo.

Considerando che ieri i casi registrati nel percorso nuove diagnosi sono stati 77 (su 1349 tamponi processati) ed il giorno precedente 58 (anche se il dato del lunedì è falsato dal numero minore di tamponi eseguiti la domenica), sembrerebbe un risultato a portata di mano, ma la cautela impone di togliere lo zoom per guardare al quadro generale. Tra mercoledì 19 e domenica 23, infatti, i positivi sono sempre stati sopra la linea spartiacque di quel 104 a cui aspirare: 130 mercoledì, 214 giovedì, per poi scendere a 176 venerdì e proseguire nel calo con i 125 di sabato ed i 107 di domenica. Domani il ministero della Salute valuterà il tasso d’incidenza e prenderà una decisione sul colore di cui si tingeranno le Marche la prossima settimana, che sarà ancora giallo; tuttavia, si vede la luce all’orizzonte. Anche andando ad esaminare le singole province, il bilancio appare positivo: l’Anconetano ed il Fermano fanno registrare risultati ampiamente da zona bianca (un tasso d’incidenza rispettivamente di 31 e 28,7 casi ogni 100mila abitanti), mentre il Maceratese si assesta su 56, poco sopra soglia. Arrancano un po’ il Pesarese (84,7) e l’Ascolano (71,4).


Il vertice
Ma proprio sulla zona bianca il governo si confronterà oggi con i governatori, pronti a proporre una fascia bianca rafforzata per evitare il rischio di una repentina retrocessione nel caso in cui l’incidenza settimanale dei contagi dovesse risalire, anche se di poco, oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti. L’idea è quella di introdurre nuovi meccanismi condivisi a livello nazionale per tutelare la continuità delle aperture nei territori che hanno la più bassa diffusione del virus. Quali siano le misure per stabilire il rafforzamento - un ripristino temporaneo del coprifuoco o un più tassativo utilizzo del green pass - non è ancora stato stabilito: sembra invece certa l’intenzione nel caso si finisca nuovamente in zona gialla, di rientrare in area bianca senza dover aspettare necessariamente tre settimane consecutive, qualora i dati lo consentano. 


Il report
Intanto nelle Marche la frenata dei contagi la si legge - in un positivo effetto domino- anche nella sensibile riduzione dei ricoveri, ieri a -18 rispetto al giorno precedente. Se è rimasto invariato il numero dei pazienti in terapia intensiva (36), sono diminuiti molto quelli in semi intensiva (-10, ora a 61) e nei reparti di area medica (90, -8). A dare ossigeno alle strutture ospedaliere regionali anche i 24 dimessi, mentre i degenti in attesa di ricovero nei pronto soccorso erano solo tre. Unico dato negativo in questo quadro che lascia trapelare un cauto ottimismo, l’ennesima vittima del Covid: anche ieri si è registrato infatti un decesso, un uomo di 71 anni di Fermo con patologie pregresse. E sono complessivamente 594 i deceduti Covid positivi tra gli anziani ospitati in strutture residenziali delle Marche da inizio pandemia: 243 nelle stesse strutture e 351 in ospedale. Il dato è emersodalla risposta in consiglio regionale, letta in aula dal vice presidente Mirco Carloni, ad un’interrogazione del Pd sull’impatto del coronavirus nelle Residenze sociosanitarie delle Marche. In tutto sono 4.985 (dati Asur aggiornati al 7 aprile scorso, secondo il sistema informativo Sirte) i pazienti accolti nelle 525 strutture residenziali extraospedaliere.

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