Un anno nelle Marche, il governatore Francesco Acquaroli: «Con noi, dalle parole ai fatti»

Il presidente della Regione: «Un cambio di marcia dopo 30 anni di immobilismo» Le grandi opere: l’Ultimo miglio del porto e il tunnel della Guinza

Un anno nelle Marche, il governatore Francesco Acquaroli: «Con noi, dalle parole ai fatti»
Un anno nelle Marche, il governatore Francesco Acquaroli: «Con noi, dalle parole ai fatti»
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 30 Dicembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:58

ANCONA  - Incassato lo schiaffone dell’opposizione del Pd, che 24 ore prima aveva catalogato il 2023 della giunta regionale come «un anno di fallimenti», il governatore Francesco Acquaroli non si scompone, ribalta lo scenario e in un balletto a distanza, pur senza citare i democrat, gli rinfaccia di aver condannato «per 30 anni le Marche all’immobilismo», rivendicando il merito di «essere passati dalle parole ai fatti», con «un cambio di marcia che è sotto gli occhi di tutti».

 
Per metà monologo e per l’altra risposte alle domande, la conferenza stampa di fine anno organizzata ieri mattina a Palazzo Raffaello dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche (con il presidente Franco Elisei a coordinare il confronto) è servita ad Acquaroli a sciorinare dati e riempire caselle di traguardi (totali o parziali) raggiunti o prossimi ad esserlo. Fino all’autopromozione conclusiva del governo di centrodestra in sella dall’ottobre 2020: «Non pretendiamo di risolvere tutto in tre anni, ma nessuno può dire in buona fede - parole di Acquaroli - che in questi tre anni non si sia passati da un confronto filosofico sulla regione del futuro a una visione concreta che si sta calando nella realtà». Nel pomeriggio il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi gli risponderà a distanza: «La solita tiritera della pesante eredità del passato».


Le riforme epocali


Il governatore di Fratelli d’Italia ha rivendicato però «quattro riforme attese da decenni», ricordando la riforma degli enti sanitari, il nuovo Piano socio-sanitario, la Legge urbanistica e il Piano delle infrastrutture Marche. E poi centinaia di milioni di risorse europee («quasi mezzo miliardo») impegnate nei bandi e soprattutto cantieri aperti su tutto il territorio regionale, a cui «tra poche settimane si aggiungerà quello dell’Ultimo miglio dell’uscita dal porto di Ancona, di cui si parla da 30 anni».

Quasi in tempo reale, a dare concretezza alle sue parole, arriva la notizia fresca di giornata che l’Anas ha aggiudicato i lavori per la galleria della Guinza, nell’alta valle del Metauro, «opera attesa da decenni - l’aveva citata Acquaroli - resa possibile dall’attuale Governo che ha destinato al progetto 150 milioni».


L’anno che sta finendo, ha ricordato Acquaroli, ringraziando la sua squadra di assessori schierati in prima fila o collegati da remoto, «è stato il primo del nostro mandato in cui, dopo la pandemia e il 2022 segnato dall’emergenza alluvione, ci siamo potuti dedicare all’attuazione del programma».


La carrellata


In una carrellata, accompagnata da slide, il presidente della giunta regionale ha ricordato l’impegno per velocizzare la ricostruzione, le risposte per l’alluvione del 2022, il lavoro per potenziare l’aeroporto e i voli della continuità territoriale e i collegamenti con l’interporto, il sostegno al turismo con l’Atim che ha permesso la tenuta delle presenze turistiche e di incrementare quelle straniere (+10% nel 2023), la promozione dei borghi come testimonial della qualità della vita nelle Marche. E poi la ripresa della logistica, con lo sviluppo dell’Interporto della Vallesina, che ha visto l’avvio dei lavori per l’insediamento dell’hub di Amazon, e le nuove soluzioni individuate per lo sviluppo del Porto di Ancona, «con la Penisola che ne farà uno degli scali più competitivi del Mediterraneo». Nel 2024 la giunta regionale conta di dare pieno compimento alle riforme approvate a partire da quella della sanità, «che si combina con l’approvazione in consiglio regionale del piano sanitario arrivata ad agosto - ha detto Acquaroli - a cui seguiranno gli atti aziendali, che speriamo produca gli effetti auspicati sulle liste d’attesa e per i servizi sul territorio più vicini ai cittadini».


Le ricerche sul fabbisogno


Proprio grazie al nuovo piano sociosanitario «per la prima volta abbiamo un atto rinnovato in base a dati e ricerche approfondite sul fabbisogno, per individuare criticità, tarare il servizio sulla domanda ed evitare la mobilità passiva. Questa riforma insieme all’atto che ha conferito personalità giuridica alle Ast darà più forza ai territori e tramite gli atti aziendali vedremo effetti concreti del cambiamento già dal 2024».
Sempre in tema di sanità, Acquaroli ha ricordato gli investimenti per i nuovi ospedali, con quello di Pesaro in fase di progettazione esecutiva, «come avverrà nelle prossime settimane per Macerata». E poi la conferma del finanziamento (3 milioni) per le borse di studio di medici di medicina generale e contratti aggiuntivi per medici specialisti. «Cerchiamo così fronteggiare un pesante gap nel turnover - ha spiegato - con un solo medico che entra per ogni due che ne vanno in pensione. E se un ospedale d’eccellenza nazionale come quello di Ancona è in sofferenza di personale, ricordo che la pianta organica risale al 2004, ognuno si prenda le sue responsabilità».


Tra le “riforme epocali” ha citato anche la legge del governo del territorio e il piano infrastrutture, «fondamentali per evitare lo spopolamento delle aree interne e l’affollamento sulla costa». uanto all’economia, il presidente ha ricordato di aver ereditato dalla precedente amministrazione lo status europeo di “regione in transizione”. «Avendo perso competitività, gli indici macroeconomici soffrono - ha riconosciuto -. Abbiamo deciso di accelerare rispetto alla programmazione europea 21-27 approvando un bilancio che punta al pieno utilizzo della programmazione europea nel minor tempo possibile. Con maggiori risorse per recuperare il gap ristrutturando il bilancio, abbiamo cofinanziato la programmazione europea in una fase in cui tutti i settori soffrono ed emanato bandi per 501 milioni di cui aspettiamo gli effetti nei prossimi mesi. Il fatto che a dicembre siano state bandite il 30% delle risorse è motivo di grande orgoglio».

Acquaroli ha ricordato la «grande opportunità» della firma ad Acqualagna con la premier Meloni dell’Accordo per i Fondi di Sviluppo e Coesione, che stanzia per le Marche 532,5 milioni. Positiva, per il governatore, anche l’accelerazione della ricostruzione post-sisma, che per la ricostruzione privata ha visto nelle Marche raddoppiare nel 2023 rispetto al 2022 i fondi erogati dall’USR Marche, per oltre un miliardo.

Un anno importante anche per il ripristino dei territori colpiti dall’alluvione del settembre 2022, che ha visto impegnati i 400 milioni stanziati dal Governo («una somma neanche lontanamente paragonabile con quella arrivata per l’alluvione del 2014») a cui l Regione ha aggiunto nel bilancio appena approvato la conferma del finanziamento per manutenzione dei fiumi per 8,4 milioni nel 2024. «La messa in sicurezza del territorio è fondamentale, lo dobbiamo alle vittime dell’alluvione e al dolore delle famiglie e delle comunità - ha detto Acquaroli -. Ricordo come fosse oggi i loro volti, le loro lacrime». 
 

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