Claudi, un coraggio instancabile nell’incubo della Kabul talebana: la Farnesina posta foto del funzionario camerte mentre aiuta un bambino nella ressa

Claudi, un coraggio instancabile nell’incubo della Kabul talebana: la Farnesina posta foto del funzionario camerte mentre aiuta un bambino nella ressa
Claudi, un coraggio instancabile nell’incubo della Kabul talebana: la Farnesina posta foto del funzionario camerte mentre aiuta un bambino nella ressa
di Andrea Taffi
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Martedì 24 Agosto 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 16:59

ANCONA -  Per i tempi che corrono, molto incerti, è già «la parte migliore del Paese» e «tutto il mondo lo ammira». È il giusto tributo sul web per Tommaso Claudi, secondo segretario dell’ambasciata italiana di Kabul con origini a Camerino rimasto in Afghanistan per le operazioni di evacuazione: il giovane funzionario è stato ritratto in due foto che sono state postate dal Ministero degli Esteri ieri pomeriggio.

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Foto diventate virali in breve tempo: Claudi, sopra un muro, si inginocchia verso il basso per prendere dalle braccia di un uomo che glielo porge un bambino, spaventato e in lacrime.

Le scarpe da tennis sdrucite, giubbetto antiproiettile e il casco a tracolla: così viene ritratto il giovane marchigiano, in piena attività in mezzo alla ressa delle persone in attesa di un volo per fuggire dall’Afghanistan. Le mani tese per aiutare la popolazione locale a superare un muro nel perimetro interno dello scalo. «Grazie Tommaso», scrive in un tweet il segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi, condividendo le immagini. Parole che rendono merito a Claudi e al coraggio che l’ha contraddistinto dopo la scelta di non seguire molti connazionali rientrati in Italia.

Proprio nei giorni scorsi, Claudi aveva testimoniato da Kabul della situazione drammatica nella capitale afgana dopo l’entrata in città delle truppe talebane e la fuga dell’esercito ordinario. La decisione di restare in Afghanistan mostra «tutto il suo senso dello Stato e del dovere e il fatto che sia figlio della nostra città per noi è motivo di grande orgoglio», aveva sottolineato all’Ansa il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia. «Quando sarà tutto finito e il console tornerà in Italia, lo attendo a Camerino per poterlo ringraziare di persona per il senso del dovere e il coraggio mostrato».

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