L'assessore Saltamartini dopo la cabina di regia: «Obbligo vaccinale per gli over 40? Se il governo decide siamo pronti»

La cabina di regia e l’estrema ratio. Ecco le parole dell'assessore Saltamartini: «Obbligo vaccinale per gli over 40? Se il governo decide siamo pronti»
La cabina di regia e l’estrema ratio. Ecco le parole dell'assessore Saltamartini: «Obbligo vaccinale per gli over 40? Se il governo decide siamo pronti»
di Martina Marinangeli
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Martedì 24 Agosto 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 18:12

ANCONA -  L’ordine del giorno della cabina di regia che ieri ha tenuto per diverse ore attorno ad un tavolo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ed i vertici delle strutture sanitari regionali era di quelli complessi e corposi. Ma uno su tutti è stato il punto focale: l’ipotesi di obbligo vaccinale per raggiungere l’immunità di gregge, di cui si sta discutendo a livello nazionale. Tra le ipotesi vagliate dal governo, quella di introdurlo per gli over 40, nel caso in cui entro metà settembre non fosse stato raggiunto l’80% di immunizzati in Italia.


Una misura che sarebbe destinata a far discutere, con il diritto alla libertà di scelta da far collimare con quello alla salute di tutta la comunità.

Ancora Roma non ha deciso in proposito, ma le Marche vogliono farsi trovare pronte e, dal meeting di ieri, si è usciti con la volontà di portare avanti un’ennesima moral suasion nei confronti di quelle fasce di popolazione dai 40 anni in su che non hanno ancora aderito alla profilassi. Si passerà per telefonate a tappeto ed una maggiore spinta sul servizio dei camper, nella speranza che le somministrazioni itineranti “porta a porta” si dimostrino più appetibili. A mancare ancora all’appello sono circa 202.500 marchigiani over 40, che finora non hanno percorso nessuno dei canali di vaccinazione che la Regione ha messo a disposizione. Ma la situazione è sensibilmente diversa tra i vari target anagrafici. 


Dai dati riportati sul sito del ministero della Salute, gli over 80 non ancora vaccinati sono solo 8.637, su una platea di 133.365 soggetti: è la fascia che, comprensibilmente, ha risposto meglio alla chiamata. Buono anche il dato dei settantenni, che hanno aderito alla profilassi al 90,77%. Tuttavia, ne restano fuori dai radar 14.398, numero che sale a 35.330 nel target 60-69, che conta in totale 196.477 persone. Le note dolenti arrivano però nelle due fasce successive, ovvero i cinquantenni ed i quarantenni: nel primo caso, non hanno aderito alla campagna vaccinale in 69.186 – dato che, da solo, supera la somma dei tre target precedenti -, ed è anche peggio nel range 40-49, con 75.021 persone senza neanche la prima dose. 


Riuscire a recuperare terreno su queste sacche di marchigiani ancora scettici nei confronti della profilassi è di vitale importanza per raggiungere l’immunità di gregge, che altrimenti rischia di rimanere uno sfuocato miraggio. Il governo nazionale dovrà fare sapere se davvero intende percorrere questa strada e, se così fosse, ufficializzare i target anagrafici, ma intanto nelle Marche si iniziano a mettere le questioni in fila nel caso l’ipotesi venisse tradotta in legge. L’obiettivo è farsi trovare con le carte in regola per l’autunno e, seguendo questo fil rouge, si arriva all’altro grande tema discusso ieri in cabina di regia, ovvero l’avvio della scuola, un vettore di contagio non indifferente da disinnescare per evitare un’impennata di nuovi casi. Per evitare che si ripeta il copione delle quarantene di classe visto negli ultimi due anni, la Regione ha dato mandato alla Stazione unica appaltante delle Marche di autorizzare la procedura negoziata d’urgenza per l’acquisto di 500mila test salivari da utilizzare principalmente in abito scolastico. 

Come si legge nel decreto 215 della Suam, pubblicato il 12 agosto, l’importo a base di gara è di 1.190.000 euro, iva esclusa e la procedura si chiuderà a fine mese. La Regione spera che il governo sposi questa linea di utilizzare i test rapidi salivari per evitare di mettere intere classi in quarantena ogni qualvolta venisse individuato un soggetto positivo, ed intanto gioca d’anticipo. Il mantra che ormai da mesi viene ripetuto è evitare quanto più possibile la didattica e distanza e, oltre all’obbligo di green pass per il personale scolastico e ad una campagna di sensibilizzazione per far vaccinare i ragazzi, quella dei test salivari per monitorare e tracciare il contagio potrebbe essere parte della soluzione.

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